31 Gennaio 2025

Calderoli, Mantovano, Melillo: Governo al lavoro con Regioni per contrastare dipendenze, previste risorse importanti

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Calderoli, Mantovano, Melillo Governo al lavoro con Regioni per contrastare dipendenze, previste risorse importanti

Prosegue il lavoro del Governo, in sinergia con le Regioni e le Province autonome – dichiara il Ministro Calderoli –, per contrastare le dipendenze attraverso serie politiche antidroga. La lotta contro le sostanze stupefacenti e qualsivoglia dipendenza, come quella dal gioco d’azzardo patologico, non si ferma e, al contrario, va affrontata con sempre maggiore determinazione. Come ha confermato anche Alfredo Mantovano, i fondi previsti sono aumentati di ben 70 milioni e la cifra complessiva raggiunge quindi un totale di 165 milioni. Sono numeri importanti – chiarisce il Sen. Roberto Calderoli –, che testimoniano in maniera concreta l’impegno dell’esecutivo su questo fronte. Positivo e necessario che l’amministrazione centrale e gli Enti territoriali mantengano uno stretto rapporto di dialogo e collaborazione nell’interesse dei cittadini, per prevenire i rischi e aiutare chi si trova in condizione di fragilità.

Lo psichiatra – evidenzia al riguardo il Prof. Leone Melillo – è spesso chiamato ad occuparsi di soggetti che, oltre ad essere affetti da un disturbo mentale sono anche tossicodipendenti oppure emarginati sociali.
La pretesa è che se ne occupi lo psichiatra della salute mentale – chiarisce il Prof. Melillo –, visto che tutto viene ricondotto, impropriamente, al disturbo mentale. Intanto, le risorse per i tossicodipendenti – non adeguate – sono destinate ai SerD, che i tossicodipendenti spesso evitano, in assenza di una reale volontà di disintossicarsi ed affrancarsi dalla tossicodipendenza. Pertanto, i soggetti in stato di intossicazione acuta spesso finiscono per affollare i P.S., per poi essere ricoverati anche in Spdc, sottraendo il posto letto ai “veri malati di mente”, oltre a rivolgersi, spesso, ai CSM per prescrizioni di psicofarmaci e certificazioni. Inoltre, i tossicodipendenti spesso accettano la “comunità”, solo come misura alternativa al carcere, quando vengono arrestati.

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