Il piacere del testo: “Matricola 126625”
di Stefano cazzato
“Il piacere del testo” rubrica a cura di Stefano Cazzato
La letteratura sulla Shoah, sia di genere saggistico che narrativo, è sterminata, ma ogni nuova voce è un atto di denuncia che si aggiunge ai precedenti, ogni nuovo libro getta una luce diversa sull’orrore, ogni nuova storia consente di vedere quello che ancora non era stato visto, di tirarlo fuori dall’oblio o semplicemente di ribadire il già noto ma con una tonalità affettiva sempre ulteriore per custodire e arricchire la memoria e promuovere la testimonianza. Ce n’è sempre bisogno, soprattutto in un tempo in cui non mancano, proprio nel vecchio continente, manifestazioni impetuose di nazifascismo.
Segnaliamo quindi, proprio in occasione della Giornata della memoria, un libro pubblicato nei giorni scorsi, dal titolo potente, in cui risuona l’abbandono di un popolo al suo destino tragico, la solitudine in cui si è consumata la banalità del male, la vergogna dell’indifferenza e persino il filosofico tormentato interrogativo di Hans Jonas circa il silenzio di Dio ad Auschwitz e dopo Auschwitz. Proprio qui venne trovata su un muro la scritta che dà il titolo al libro.
Raccolta dal nipote, lo storico Alessandro Fantin, il libro è la vicenda di Luciano Battiston, un ragazzo di Pordenone deportato a Mauthausen che, ad un passo dal forno crematorio, viene salvato dall’intervento americano nel maggio del 1945.
L’infanzia, la guerra, le torture dei fascisti, la deportazione, l’immatricolazione, il lavoro massacrante e lo sfruttamento, la liberazione, il viaggio di ritorno ma anche l’incontro (una luce nella notte dei lager) con Luigi “Vigi” Belluz l’amico del campo anche lui salvato dalle truppe alleate.
“Dio mi deve chiedere perdono” è una storia straziante, destinata soprattutto alle nuove generazioni, raccontata con sobrietà e dignità, ma che commuove e fa riflettere sugli eventi del passato e sui rischi del presente.
Come ha scritto Carlo Greppi nella Prefazione (L’aria che respiriamo): “Le azioni inumane si possono ostacolare solo così: sentendo che il destino di ogni perseguitato è anche il nostro, e dividendo persino l’aria che respiriamo, se necessario”.
La postfazione è firmata da Patrizia Del Col, vicepresidente dell’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti.
Il libro fa parte di una collana, che comprende già 12 titoli, interamente e provvidenzialmente dedicata dalla casa editrice Nuova dimensione alla memoria.
A.Fantin, Dio mi deve chiedere perdono. La storia di Luciano Battiston un ragazzo di campagna deportato a Mauthausen, nuovadimensione, 2025, pp. 234, Euro 17.00