Emergenza Covid,il Giudice di Pace di Alessandria, ha disposto il risarcimento simbolico di 10 euro
di Pietro Cusati detto Pierino
Emergenza Covid,il Giudice di Pace di Alessandria, ha disposto il risarcimento simbolico di 10 euro, “per il solo danno non patrimoniale” per ciascuna delle circa venti persone che avevano fatto causa alla presidenza del Consiglio dei ministri lamentando un danno derivante da una serie di misure adottate per porre un argine alla diffusione dei contagi. Il Giudice di Pace ha accolto la richiesta giudicando “condivisibili” le contestazioni delle persone che hanno fatto causa e sottolineando che “le posizioni espresse dall’attuale credibile Consiglio dei Ministri trattasi quasi di una sorta di confessione stragiudiziale del carattere illecito della normativa oggetto di causa”.Le norme anti-Covid erano ingiuste, risarcimento da dieci euro ai ricorrenti.Il Giudice di Pace di Alessandria con una sentenza ha stabilito che le norme anti-Covid erano ingiuste, e per questo il governo deve risarcire i cittadini con dieci euro a testa. A motivare la sentenza sono state, secondo il Giudice di Pace , anche le posizioni del governo in carica , criticando più volte la gestione del Covid, hanno di fatto dato ragione ai cittadini.Le norme contro il Covid erano ingiuste, e hanno di fatto ricattato i cittadini spingendoli a comportamenti “non desiderati” in cambio di benefici “inesistenti”. Lo hanno dimostrato anche le parole di importanti esponenti del governo ,il presidente della commissione Covid, duramente critici sulla gestione della pandemia. Perciò ora l’esecutivo dovrà risarcire i cittadini che hanno fatto ricorso con dieci euro a testa. Il giudice di pace ha stabilito che il risarcimento deve esserci perché i cittadini hanno subito un “danno non patrimoniale”. Il giudice di Pace ha sostenuto che “le posizioni espresse dall’attuale credibile Consiglio dei ministri” per quanto riguarda la pandemia e i vaccini sono “quasi una sorta di confessione stragiudiziale del carattere illecito della normativa”. Proprio i membri dell’attuale governo hanno dato ragione a chi chiedeva il risarcimento.La contestazione portata avanti dai cittadini riguardava quasi tutta la normativa contro la pandemia, a partire dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale il 31 gennaio 2020. I ricorrenti sostenevano di essere stati “costretti a comportamenti non desiderati in modo ricattatorio a fronte di benefici inesistenti per quanto concerne il Emergenza Covid,il Giudice di Pace di Alessandria, ha disposto il risarcimento simbolico di 10 euro contenimento dell’emergenza epidemica”.Nella sentenza, ha affermato che “il diritto alla salute non gode di una superiorità rispetto agli altri diritti fondamentali”, e che ci sono stati “aspetti inquietanti” delle norme anti-Covid. Per di più, riprendendo lessico e tesi da ambienti no-Vax, ha scritto che i cittadini hanno dovuto “inocularsi farmaci sperimentali o comunque non approvati in via definitiva”. Nel complesso, quindi, il risarcimento da dieci euro spetta per “danno dinamico-relazionale e danno morale”. L’aspetto paradossale è che, per farlo, ha detto esplicitamente di aver usato le parole di “autorevoli rappresentanti del Consiglio dei ministri e della maggioranza che lo sostiene”. Più volte nel corso dell’ultima legislatura, e in particolare quando si è riacceso il dibattito sulle multe cancellate ai no-Vax, gli esponenti del governo hanno difeso chi non aveva rispettato le norme. Affermando, come ha ricordato la sentenza, che le multe erano state una “forzatura”, che la gestione del governo di allora era stata “obiettivamente sbagliata” e che il timore del vaccino era “legittimo”.