SAPRI: A DIFESA DEL PUNTO NASCITA OSPEDALIERO


Nota Stampa del Consigliere Regionale Picarone
Giornata di lotta organizzata dagli amministratori dei comuni del distretto sanitario di Sapri, coordinati sindaco Antonio Gentile. Presenti colleghi consiglieri regionali e provinciali, amministratori locali, associazioni sindacali della sanità, il Comitato di lotta per l’Ospedale ‘Immacolata’, cittadini e altre associazioni.
Siamo ad un ultimatum del Governo: chiudere i punti nascita di Polla e Sapri, pena la non uscita dal piano di rientro sanitario della Regione Campania.
Non uscire dal Piano di Rientro significa avere quote di risorse trasferite bloccate e penalizzare ingiustamente tutti i cittadini campani.
La Regione doveva essere esonerata dal piano di rientro da tempo. Lo dicono i 10 bilanci consecutivi senza disavanzi e tutti e tre i parametri di valutazione sanitaria sufficienti da ormai due anni (prevenzione, ospedali e territorio).
La novità è questa: non chiudi i punti nascita? Io non ti faccio uscire dal piano di rientro. Un vero e proprio ricatto del Ministero della Salute.
La normativa prevede che possano salvarsi i punti nascita che ottengono la deroga sui tavoli sanitari nazionali del governo pur non avendo i numeri (500 parti almeno all’anno). Questa è stata concessa solo per Vallo della Lucania.
La Regione Campania l’ha richiesta anche per Polla e Sapri nel 2016, nel 2019 e nel 2023. Ogni volta il governo ha espresso diniego di deroga. I punti nascita sono stati lasciati aperti nonostante il diniego. Questa assunzione di responsabilità della Regione adesso non basta più.
Così sabato 8 marzo, è iniziata dai sindaci una legittima battaglia per il territorio. Ci auguriamo non venga strumentalizzata, ma abbracciata da tutti i rappresentanti politici senza bandiere di partito. Mi sembra chiaro che non si possa ancora sostenere che la questione del mantenimento dei punti nascita sia nelle mani della Regione Campania e non del Governo. Chi lo fa ancora mente sapendo di mentire.



