Il Taccuino di Baudelaire del 23 marzo 2025 di Giovanni Farzati


Rubrica “Il Taccuino di Baudelaire” di Giovanni Farzati
Sommario – Fornelli news, i segreti del palazzo Baronale anche sul Gazzettino di Livorno – Cerca, saper scrivere e leggere – Minimalia, galline felici e tutto il resto è noia
Se non ti emozioni tu per primo, non puoi comunicare emozioni
Da Fornelli Cilento
Il consiglio di Anna Rita
Fornelli è il mio paese di origine. Ci ho vissuto poco. Ma è come se non lo avessi mai lasciato. Tutte le domeniche, tutte le feste e tutte le estati le passavo là dove sono sempre state le mie origini. In estate soprattutto ad agosto ci ritorno e mi sento a casa mia. Quanti ricordi e tanta nostalgia delle persone care che non ci sono più. Tanti portoni che non si aprono più. E la casa dei miei nonni che sta crollando su se stessa è un dolore enorme. Consiglio di valorizzazione questi borghi e di dare loro la possibilità di una nuova vita. Lo dobbiamo alle tante generazioni che ci hanno vissuto.
Il Gazzettino di Livorno ci racconta una storia cilentana di Fornelli
Il Segreto del Palazzo Baronale
Correva l’anno 1764 quando, tra le colline di un piccolo borgo del Regno di Napoli, sorgeva imponente il Palazzo Baronale della famiglia de Feo. Un edificio austero, fatto di pietra grigia e circondato da un alone di mistero che nessuno osava infrangere.
Il palazzo era sorto nel 16oo circa, ma nel corso degli anni era stato fortificato fino a diventare la dimora di nobili come i de Feo di cui ultimi proprietari prima della decadenza. Il Forte era posto su 4 livelli con un torrino d’ingresso e una cinta muraria che lo adornava. Le storie si tramandavano da generazioni: si parlava di sussurri nella notte, di ombre che si aggiravano tra i corridoi deserti e di un passaggio segreto che il tempo aveva inghiottito. Ma nessuno aveva mai osato cercarlo. Fino al giorno in cui il destino decise che fossi proprio io, un semplice agente immobiliare del XX secolo, a scoprire ciò che per secoli era rimasto nascosto.
L’Inizio del Mistero
Tutto ebbe inizio quando mi fu affidato l’incarico di valutare il palazzo Baronale de Feo per una vendita. La struttura, benché imponente, portava i segni dell’abbandono: pareti scrostate, soffitti affrescati anneriti dal tempo e mobili avvolti in lenzuola polverose. Ma c’era qualcosa, un senso di inquietudine, un’energia latente che sembrava pulsare nelle fondamenta stesse dell’edificio.
Durante la mia perlustrazione, mi ritrovai di fronte un antico portone che riportava un fregio di un giullare che rideva. Strano che per una casata cosi importante quello fosse l’emblema. Entrando il palazzo era decrepito ma riportava ancora i fasti di un tempo passato di feste e di giubilo che il Barone era solito dare con il resto della nobiltà locale, mi ritrovai nell’atrio aperto e con una scalinata centrale in marmo, ai piedi della scala vi riportava la data del 1763 e di rimpetto il viso di una donna che spuntava dal muro laterale, salendo le scale giunsi in una delle stanze più antiche, quella che un tempo era stata la biblioteca privata del barone. Le pareti erano rivestite di scaffali vuoti, ma un particolare attirò la mia attenzione: una sezione della boiserie sembrava leggermente sporgente rispetto al resto.
Mosso da curiosità, passai la mano sul legno finché le dita non incontrarono una lieve fessura. Con un colpo deciso, la sezione si spostò con un cigolio sepolto dal tempo, rivelando una porta nascosta. Il cuore mi batté forte mentre spingevo per aprirla.
continua…
dalla pagina Facebook love Fornelli Cilento
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Saper scrivere (e leggere) è un fatto di orecchio il Foglio
Charles Kuralt, reporter, aveva abbandonato guerre, politica, catastrofi, per dedicarsi alle minimalia, alle piccole storie della vita, dietro ogni finestra illuminata; c’e una storia umana da raccontare..e non solo dietro ogni finestra illuminata…
Cilento, galline allegre fanno uova allegre ma ci sono anche vacche che ascoltano musica e ulivi col nome
Benvenuti nel pianeta delle galline felici; per nulla stressate; lontane mille miglia dai diabolici e puzzolenti allevamenti intensivi sparsi per il pianeta; miss coccode’.
Galline che producono uova felici; prodotte da bipedi felici; il genio italico, genius loci, fantasia, spot ; domenica speciale al frantoio di San Mauro Cilento; c’erano in vendita anche le “uova felici” con l’olio extravergine di qualità.
Gli effetti della musica sugli animali; le bufale; nel comune di Capaccio Paestum; in alcuni allevamenti; la produzione latteria è accompagnata da musica; Mozart, Beethoven; sul bel Danubio Blu di Straus; riduce l’ansia; .mozzarella in musica; scusate se è poco….freschissima, dal sapore unico.
Follia creativa tra le contrade o geni del business? un poco tutte e due le cose; galline bufale e ci sono anche olivicoltori che hanno dato un nome ad ognuno dei propri ulivi; così a fine anno, Ciclope, l’ ulivo secolare sulle colline cilentane di proprietà x viene misurato in chilogrammi di olive il suo prodotto; scrutato attentamente da occhi esperti per valutarne lo stato dei rami e del tronco; con oltre quattrocento anni di vita; Ciclope deve evitare malattie che possono ucciderlo; auguri Ciclope! mi raccomando, non prendere il Covid.
