_il _punto_

Proseguono le indagini dopo i sigilli a un locale della movida di Sapri – La Marmeria – chiuso alcuni giorni fa per distribuzione e vendita di alcolici a minorenni, in esecuzione del blitz della polizia del questore di Salerno, Giancarlo Conticchio.
Un’operazione che si inserisce nel programma di tutela e prevenzione di reati contro la persona e il patrimonio e che ha portato alla denuncia dei proprietari anche per altre pesanti irregolarità, come la musica a volume altissimo, non autorizzata dopo mezzanotte.
Il locale, pare che fosse molto frequentato da amministratori comunali, anche se al momento dell’ingresso della polizia, dotata di telecamere nascoste, non sembra fossero presenti esponenti della politica saprese.
Frattanto nei centri più popolosi del Cilento -Capaccio Paestum e Agropoli- tiene banco l’affaire Alfieri, il sindaco dalla vocazione itinerante (è stato primo cittadino di Torchiara, Agropoli e della Città dei Templi), passato alla storia per la battuta malmostosa di De Luca sulla frittura di pesce, ora nuovamente arrestato per scambio elettorale politico mafioso.
Tutto era iniziato con una vergognosa sfilata di ambulanze, organizzata dal pluripregiudicato Roberto Squecco, che per “ingabbiare” ulteriormente il defenestrato ex presidente della Provincia di Salerno, candidò l’allora moglie Stefania Nobili di Terni, capolista in uno dei raggruppamenti per Alfieri sindaco .
Un perverso intreccio di affari e piaceri, a cui si aggiungono altri gravissimi reati.
Un malcostume che purtroppo si sta estendendo a macchia d’olio, su cui farebbe bene la classe dirigente del comprensorio -politici e amministratori- a creare gli opportuni anticorpi e altresì inquirenti, forze dell’ordine e magistratura a indagare su presenze sospette, concessioni edilizie, piani urbanistici, licenze commerciali e sicurezza dei lavoratori sui cantieri edìli.
Nel 2019 sullo scandalo delle ambulanze di Capaccio Paestum, l’unica voce di sdegno e raccapriccio fu quella di Michele Cammarano, consigliere del Movimento 5 Stelle alla Regione Campania.
La _politicapoliticante, invece, era indaffarata per altri lidi. Fuor di metafora, qui la storiaccia pestana da cui sono partite minacce e ritorsioni nei confronti del sindaco-itinerante da parte del suo ex sodale, non c’entra nulla.
Ecco perché oggi più che mai è giunta l’ora di proteggere il Cilento, Vallo di Diano e Golfo di Policastro con coraggio, autonomia, resistenza, denuncia del malaffare. E cacciando “i mercanti dal Tempio”.
P.S .