Giubileo

Carlo Acutis, il Santo adolescente

PASQUALE SCALDAFERRI

La grande passione come l’informatica, per divulgare e testimoniare la Parola attraverso la realizzazione di siti web.
Per questo motivo, da quando è stato beatificato, viene indicato dai media come possibile futuro patrono di Internet.
Il ragazzo che ha portato Dio sul web, il 27 aprile prossimo diventerà Santo.
Carlo Acutis nasce a Londra il 3 maggio 1991, da Andrea, esponente dell’alta borghesia di Torino e Antonia Salzano, originaria di Centola Palinuro, Cilento.
La coppia si era sposata l’anno precedente e viveva nel Regno Unito per motivi di lavoro del padre, finanziere aziendale.
Il bambino chiamato come il nonno paterno, proprietario di una nota società di assicurazioni.
Andrea Acutis, in procinto di entrare nella dirigenza delle assicurazioni, si trasferisce con la famiglia a Milano, dove Carlo frequenta la scuola elementare e la scuola media presso le suore Marcelline e il liceo classico all’Istituto Leone XIII, gestito dai gesuiti.
LA STORIA – Fin da piccolo matura una fortissima fede cattolica, presente in ogni aspetto della sua vita e si accosta alla prima comunione all’età di sette anni, in anticipo rispetto alla prassi, grazie ad un sacerdote che lo ritiene già pronto per il sacramento.
La sua devozione, rivolta in particolare all’Eucaristia (che chiamava «La mia autostrada per il Cielo») e alla Madonna, lo porta quotidianamente a partecipare alla messa e a recitare il rosario.
I suoi modelli risultano i santi Francisco, Jacinta Marto, Domenico Savio, Luigi Gonzaga e Tarcisio.
Oltre ad avere gli interessi tipici di un adolescente del XXI secolo, si adopera per aiutare chiunque incontra e si dimostra gentile e comprensivo con tutti.
Concepisce e organizza una mostra on-line sui miracoli eucaristici nel mondo, con la collaborazione dell’Istituto San Clemente I, Papa e martire.
Tale mostra può essere ospitata dalle parrocchie che ne fanno richiesta e ha fatto tappa nei cinque continenti, installata in quasi 10 mila luoghi sacri solo negli Stati Uniti d’America e nel resto del mondo in centinaia di chiese e in alcuni tra i santuari mariani più famosi, come Fátima, Lourdes e Guadalupe.
Nel 2006, all’età di 15 anni, viene improvvisamente colpito da una leucemia fulminante, a causa della quale muore il 12 ottobre, dopo soli tre giorni dalla diagnosi, presso l’ospedale San Gerardo di Monza.
Prima di morire dichiara di voler offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa e promette alla madre Antonia che le avrebbe dato molti segni della sua presenza.
Antonia, in seguito, dichiara di aver avuto visioni di Carlo in sogno, il quale le promette che avrebbe avuto altri figli.
VATICINIO – E nel 2010 la profezia si avvera: nascono i gemelli Michele e Francesca Acutis che hanno seguìto l’esempio del fratello, sviluppando una grande fede religiosa.
Carlo, come aveva espressamente richiesto, viene sepolto nel cimitero di Assisi, dove rimane fino alla traslazione nel Santuario della Spogliazione nella città di San Francesco, in cui si trova dal 6 aprile 2019.
Numerosi blog in diverse lingue -tra cui il sito web del Sinodo dei vescovi nella sezione dedicata ai giovani testimoni- trattano la sua storia e le storie di conversione a lui legate, avvenute dopo la sua morte.
Partendo dalla testimonianza di Carlo Acutis è stato realizzato un film documentario dedicato ai miracoli eucaristici, intitolato Segni, frutto della collaborazione tra Vatican Media e Officina della Comunicazione.
GIOVANE BEATO – Ha toccato il cuore di tantissime persone, un modello per i giovani di oggi, un ragazzo come tanti altri: amava il calcio, i videogiochi, gli animali. Ma quello che lo rende speciale è la sua profonda fede in Dio e il modo in cui ha usato le sue passioni per lasciare un segno nel mondo.
Quando entrava in chiesa, rimaneva incantato davanti al tabernacolo, come se stesse osservando qualcosa di incredibilmente importante.
Un ragazzo moderno, affascinato dalla tecnologia e capace sin da piccolo di saper usare il computer, tanto da diventare un esperto programmatore. Ma invece di dedicarsi solo a giochi o social, ha deciso di utilizzare il web per diffondere la sua fede.
A 14 anni crea un sito internet per mappare i miracoli eucaristici nel mondo, rendendo più accessibile a tutti questa straordinaria parte della fede cattolica.
Nonostante fosse un genio dell’informatica, Carlo era umile e amava le piccole cose. Diceva spesso: “Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie.”
Con questo voleva dire che ognuno di noi è chiamato a essere se stesso, a seguire il proprio cammino, senza imitare gli altri. Per lui, essere se stessi significava mettere Dio al primo posto e vivere con gioia e autenticità.
Carlo aiutava sempre chi era in difficoltà: compagni di classe, persone povere o emarginate. Donava il suo tempo e le sue risorse con generosità, perché credeva che fare del bene fosse il modo migliore per avvicinarsi a Dio.
Sarà canonizzato nella giornata dedicata al Giubileo degli adolescenti.
Nella gioia di un totale coinvolgimento, cospicuo approfondimento, intensa preghiera, Carlo Acutis sarà il primo santo della generazione dei Millennial, cioè delle persone nate tra il 1981 e il 1996.