Il Taccuino di Baudelaire del 25 aprile 2025 di Giovanni Farzati


Rubrica “Il Taccuino di Baudelaire” di Giovanni Farzati
Castellabate; morto Lucio Isabella lo scrittore Futurista del Cilento
Ma buttateli questi stupidi libri di grammatica, scrivete come meglio vi garba; Lucio Isabella aveva un carattere ribelle; appunto; soprannominato Il Ribelle; Lucio Isabella, nativo di Castellabate; ha vissuto parte della sua vita ad Anzio, Roma; ma legatissimo al Cilento, Lucio Isabella; scrittore, scultore, ogni libro, un successo; vendeva copie su copie; lo scrittore di Castellabate.
Lucio Isabella, non usciva da una scuola di scrittura; era un grande appassionato che si dedicava a ricercare storie originali per i suoi libri; scrivere a ruota libera, di amori, streghe, fantasmi, saggezza popolare, malocchi.
Lucio Isabella era l’applicazione pratica del Manifesto della letteratura futurista di Filippo Marinetti che vuole uno scrivere lontano da regole e regolette che servono solo a bloccare la naturale spinta creativa dell’individuo.
Così lo ricorda il Presidente della Pro Loco San Martino di Laureana, Angelo Niglio
” Lucio Isabella, un uomo dalle mille risorse e capacità: scrittore, poeta, pittore e scultore, animato da un amore viscerale per la sua terra natia: il Cilento. Infatti le tematiche delle sue opere, attingono direttamente allo spirito, che Lucio ha respirato, ancor prima di venire al mondo e di aprire gli occhi sulla realtà che lo circondava. Nonostante la lontananza, o forse, proprio grazie a questa, Lucio Isabella era diventato prezioso custode e cantore delle radici più vere e umili della vita contadina di questo angolo di paradiso che è Castellabate. Semplice, diretto, spontaneo, viscerale, entusiasta, attraverso le rime, i colori e i materiali più semplici, è riuscito a rappresentare la natura, gli antichi mestieri, la convivialità della sua gente. Amava definirsi e firmarsi “Il Ribelle”, perché nella sua vita ha dovuto, davvero, lottare e “ribellarsi”, ma ha saputo anche parlarci, attraverso la sua sensibilità, di storie d’amore, di profondi valori familiari, di amicizia, di natura, di nostalgia, insomma di cose che sanno di buono, che profumano di “casa”, come i fichi ‘mpaccati, il pane ancora caldo e l’olio appena franto. Ha usato, con maestria, parole e colori per parlarci della ricchezza del suo Cilento e del suo cuore di uomo del Sud.”.
Curiosità
Leggere è un’ attività primordiale, siamo animali leggerti, appena veniamo al mondo, abbiamo quella che Giovanna Franci chiama ansia di interpretazione. Leggiamo tutto, il cirlo, il paesaggio, le facce, le immagini, e anche i testi.
Sintesi da un articolo di Giovanna Zucconi su Il Diario di lettura Tuttolibri La Stampa Torino
