Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

31 Maggio 2025

La Giustizia lenta costa 2,5 punti di PIL, pari a circa 40 miliardi di euro.

0

«Informazione Giuridico e Culturale» a cura diPietro Cusati detto Pierino, giornalista, Consigliere – Segretario dell’Associazione Giornalisti del Vallo di Diano (SA)

Toppe leggi  ostacolano  la libera iniziativa. La giustizia italiana è rallentata da un “tasso di litigiosità” molto alto: in un anno si aprono  quattro procedimenti ogni 100 abitanti, il 35% in più rispetto alla media degli altri paesi dell’OCSE. Una giustizia che funziona male  pesa molto di più della crisi economica.  “È un principio fondamentale che la ricchezza prima di essere distribuita va creata, non puoi distribuire ciò che non c’è. L’opera di chi crea ricchezza come voi è essenziale alla sopravvivenza dello Stato, al benessere dei cittadini e realizza quello cui Luigi Einaudi aspirava:  l’uguaglianza della posizione di partenza che potesse portare a una uguaglianza anche sostanziale”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, all’Assemblea 2023  dell’ANCE , Associazione nazionale costruttori edili. “Non uno Stato aggressivo, repressivo, ostile , ricordando le parole del Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni , ma che riponga fiducia nel cittadino e che, quando questa fiducia venga tradita reagisca con gli strumenti della legge, ma che tenga prima di tutto ad aiutare l’imprenditore onesto”. Lentezze ed inefficienze della giustizia  costano 2,5 punti Pil, pari a circa 40 miliardi di euro. Tanto dovremo recuperare  se la  giustizia civile si allineasse sui tempi  europei . E gli effetti non si limiterebbero al Pil: una giustizia più rapida creerebbe anche 130mila posti di lavoro in più e circa mille euro all’anno di reddito pro-capite, con effetti positivi anche sull’erogazione di credito e la sicurezza percepita di imprese e famiglie.. Le inefficienze ed i ritardi della giustizia costituiscono i difetti strutturali della economia , perché rendono il sistema giustizia sempre più oneroso, ogni anno le imprese italiane spendono  tre  miliardi di euro di costi legali ed amministrativi solo per i contenziosi lavorativi. Caro materiali,sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 144, del 22 giugno 2023, è stato pubblicato il decreto-legge n. 75 del 2023, che contiene “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025”. L’art. 11 del decreto-legge n. 75 del 2023, reca “Semplificazione delle procedure per l’attuazione delle misure di contrasto “caro materiali“”.L’intento è di accelerare le procedure di riconoscimento da parte del Ministero dei fondi per il D.l. “Aiuti” alle amministrazioni richiedenti. Il comma 1 dell’articolo 11 modifica  l’articolo 26 del decreto “Aiuti”, D.l. n. 50 del 2022  .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *