NEL CORSO DEGLI ULTIMI 20 ANNI LA CALABRIA NON E’ RIUSCITA A SPENDERE I FONDI EUROPEI DISPONIBILI
di Rodolfo Bava
Le Amministrazioni Regionali più in difficoltà in Italia sono quelli del Meridione. Entro la fine del 2025, pena la perdita delle risorse, la Puglia dovrebbe spendere 335 milioni di euro, la Calabria 616 milioni, la Campania 127 e la Sicilia addirittura 1,45 miliardi.
Purtroppo, la Calabria risulta finalino di coda, dato che, nel corso degli ultimi venti anni, non è riuscita a spendere tutti i vari fondi europei disponibili. Addirittura, secondo l’Istat, i divari sarebbero peggiorati.
“La Calabria – spiega detto Istituto di Ricerca – rischia di pagare, come le altre regioni meno sviluppate, il progressivo previsto calo demografico e relativo invecchiamento della popolazione. I dati Istat prospettano per la nostra regione una riduzione del 10,6 per cento, da qui al 2030, dei residenti in età lavorativa (15 – 64 anni) che si tradurrà in un ulteriore allontanamento dal reddito medio Ue. Le simulazioni effettuate mostrano, che in assenza di interventi sull’occupazione e sulla produttività, che la forbice con l’Ue, nel 2030, è destinata ad allargarsi quasi ovunque in Italia ed in particolare nelle regioni del Mezzogiorno.”
Ad alzare la voce su detto argomento è il Segretario Generale della UIL di Crotone, Fabio Tomaino. “Uno dei problemi che abbiamo in Calabria – ha detto il sindacalista – è quello di non sapere spendere i tanti fondi che l’Europa ci ha messo a disposizione. Nel territorio di Crotone, questo fenomeno è ancora più accentuato. Cominciamo, quindi, a spendere le risorse che giacciono nelle casse degli enti, come quelli di Antica Kroton, dell’Agenda Urbana o della “Bonifica” e cerchiamo di cambiare in meglio il volto di questo territorio. Oggi è il momento di dovere difendere ciò”.
Ma, a Crotone, riusciremo?