Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro entro 60 giorni dovrà proporre un intervento condiviso di contrasto al lavoro povero e al salario minimo
di Pietro Cusati detto Pierino
Il CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, presieduto dal Prof. Renato Brunetta, è stato indicato dalla presidente del Consiglio, come soggetto facilitatore per un intervento condiviso di contrasto al lavoro povero e al salario minimo .E’ stato avviato un confronto nella sede prevista dalla Costituzione il Cnel. Un confronto prioritario da concludersi in 6o giorni ,con una proposta concreta sul tema del lavoro povero e sul salario minimo, sforbiciati dall’inflazione. In questo modo forse si può arrivare prima della legge di Bilancio a una proposta di legge condivisa con le parti sociali .Il CNEL è un organo di rilievo costituzionale previsto dall’articolo 99 della Costituzione italiana ed ha una funzione consultiva rispetto al Governo, alle Camere e alle Regioni con potere di iniziativa legislativa; ha facoltà di contribuire all’elaborazione della legislazione economica e sociale. La necessità di un profondo e significativo coinvolgimento e confronto con le parti sociali . Non limitarsi all’alternativa salario minimo per legge sì o no, ma affrontare, a monte, i problemi che ostacolano la crescita dei salari dei lavoratori, tra cui i ritardi nei rinnovi contrattuali aggravati dalla crescita del costo della vita e dall’elevato cuneo fiscale, dall’impatto della precarietà, del part-time involontario e del “lavoro povero”. Affrontare il nodo della bassa produttività. Intervenire sul dumping contrattuale che rischia di impattare negativamente sulla qualità della contrattazione collettiva. Contro i contratti pirata, far riferimento al trattamento economico come determinato dal Ccnl di riferimento. Intervenire sui bassi salari dal lato della riforma fiscale. Favorire un pieno sviluppo a tutti i livelli della contrattazione, al fine di rispondere in maniera strutturale, con soluzioni di medio e lungo periodo, alle criticità presentate. Indicare il Cnel come sede del National Productivity Board per l’Italia, previsto da una raccomandazione della Ue. Inoltre viene proposto di rilanciare la connessione tra salari e andamento di impresa. Tra le forme di decontribuzione per le imprese si ipotizza di favorire le forme di partecipazione dei lavoratori, con una più forte legislazione fiscale di sostegno, a partire dalle soluzioni di profit sharing. Il CNEL è composto da 64 consiglieri ,10 esperti, qualificati esponenti della cultura economica, sociale e giuridica: 8 sono nominati dal Presidente della Repubblica;2 sono proposti dal Presidente del Consiglio dei ministri; 48 in rappresentanza delle categorie produttive: 22 per il lavoro dipendente (comprensivi dei 3 delegati per dirigenti, quadri pubblici e privati), 9 per il lavoro autonomo, 17 per le imprese;6 rappresentanti delle associazioni di promozione sociale e delle organizzazioni del volontariato: 3 sono designati dall’Osservatorio nazionale dell’associazionismo;3 dall’Osservatorio nazionale per il volontariato.L’incarico di consigliere è incompatibile con la carica di parlamentare, di esponente del Governo e di membro di Consigli regionali. La durata dell’incarico è di cinque anni e possono essere riconfermati o revocati su richiesta delle istituzioni o organizzazioni che li hanno designati.Nell’ambito delle attività istituzionali, il CNEL partecipa al dialogo e al confronto, sui temi di propria competenza, con soggetti omologhi e con rappresentanze a livello nazionale e internazionale.