“Il Taccuino di Baudelaire” del 31 agosto 2023
Rubrica “Il Taccuino di Baudelaire” di Giovanni Farzati
Dedicato a Salento, il professore conta i novantenni del paese.
È risaputo che le donne vivono più degli uomini, ma a Salento si esagera. Su 18 novantenni nel capoluogo – scrive Francesco De Marco – solo 3 sono maschi.
Ho fatto stamattina questa ricerca per puro caso. Chi ha compiuto 90 anni e non compare nella lista che segue me lo faccia sapere.
Ogni nome è preceduto dall’anno di nascita.
1924 Lidia Mastrogiovanni
1924 Maria Scarpa
1925 Teresina Botti
1925 Maria Grombone
1926 Luigia Balbi
1927 Claudio (Ennio) Botti
1928 Carmelo (Salvatore) Mastrogiovanni
1929 Angelina in Mondillo
1929 Annina D’Aiuto
1930 Elvira Ruocco
1931 Elena Di Fiore
1931 Michele Pandolfi
1932 Anna De Marco
1932 Assunta Mastrogiovanni
1932 Nicolina De Marco
1932 Giuseppa D’Aiuto
1932 Gerardina Passaro
1933 Giuseppina Palazzo.
Alle prime tre devo dire qualcosa.
Cara Lidia, tu sei la cuoca più brava che ho conosciuto. Ho rubato il tuo castagnaccio, durante la mia permanenza a Napoli, come un ladruncolo di strada, ma lo rifarei, questa è la verità.
Cara Maria, anzi Signora, ti ho chiamato sempre Signora, tutto quello che ho imparato dipende da te.
Cara Teresina, noi abbiamo una passione in comune, la ricerca storica, spero che tu abbia trovato notizie di Fabio Botto, tuo antenato, chierico coniugato a Salento.
Be’ è tutto quello çhe si vede.
La poesia di Raymond Carver è cruda, profonda, malinconica. Leggere i suoi versi è fermare il tempo per meditare sulla condizione di un’umanità negletta; come ammirare le pitture di Edward Hopper osservando i personaggi che in esse compaiono e scoprirne lo stato d’animo.
Come stare affacciati a una finestra, spettatori di ciò che succede nei sottani o nelle strade di un quartiere popolare, oppure seduti sul gradino più alto di uno scalone d’ingresso a fumare oziosamente osservando in assorta contemplazione ognuno dei piccoli eventi che si verificano sotto i vostri occhi e tutto ciò che avviene in uno spazio più o meno ristretto in un tempo più o meno breve.
Leggere le poesie di Carver è, ancora, come concentrare l’attenzione su quella grande moltitudine di accadimenti minuti che non di rado passano inosservati, soprattutto su quelli, perché i personaggi di Carver si muovono dentro quadretti di piatta quotidianità, di cose semplici, di elementare gestualità, ovvi, spesso, almeno in apparenza, banali, tutti con un denominatore comune di dolore e di mestizia (da sololibri.net)
Parole in fila per due
Deserto del Marocco, Marathons des sables, 250 chilometri in sei giorni, “come fare sei maratone in sei giorni” e pure di più… Marocco, Patric Bauer, direttore di gara, Marco Olmo, il runner italiano che l’ha corsa più volte, volontà, fisico d’acciaio, rifornirsi con cibi secchi perché molto calorici, acqua..tanta acqua, per bere e bagnarsi.