MIGRANTI: SERVE UN ACCORDO TRA IL DIRITTO ALLA ACCOGLIENZA ED IL DIRITTO AL GOVERNO DEI FLUSSI
di Rodolfo Bava
Si discute, oggi giorno, sui migranti – compresa la nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – per i quali servirebbe un accordo tra il diritto all’accoglienza ed il diritto al governo dei flussi.
L’emigrazione dovrebbe divenire uno strumento per consentire una crescita migliore delle nostre realtà. Ciò, però, potrà avvenire adottando misure che possano aiutare l’inserimento nelle realtà meridionali, dato che con lo spopolamento sta diventando problematico per i vari territori.
Valido, oggi giorno, il diritto all’accoglienza, ma completamente assente il diritto al governo dei flussi.
Il sistema di accoglienza dei migranti sul territorio italiano è stato disciplinato, nel corso della XVII Legislatura, dal decreto n. 142/2015, adottato in attuazione delle direttive europee 2013/32/UE e 2013/33/UE.
L’accoglienza vera e propria dei richiedenti asilo si articola a sua volta in due fasi: la fase di prima accoglienza per il completamento delle operazioni di identificazione del richiedente e per la presentazione della domanda è assicurata dai nuovi centri governativi, previsti dal decreto legislativo n. 142/2015 in sostituzione dei preesistenti Centri di accoglienza per i richiedenti asilo (CARA) e Centri di Accoglienza (CDA) su base della programmazione dei tavoli di coordinamento nazionale e interregionale (art.9)
L’invio del richiedente in queste strutture è disposto dal Prefetto, sentito il Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno. La funzione di prima accoglienza è riconosciuta anche alle strutture denominate CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria).