Napoli, al Porto attracca la nave ucraina con 6mila tonnellate di grano
Il grano ucraino arriva a Napoli a bordo della nave Nikiti II: un cargo di circa 6mila tonnellate ha portato la nave con bandiera panamense dal porto di Reni fino al Golfo.
I controlli per verificare che il grano non fosse radioattivo o contenesse sostanze tossiche sono avvenuti ad Istanbul, come previsto dalle regole stabilite dalle Nazioni Unite. Il pool di esperti era composto da funzionari doganali e chimici e coordinato dalla Direzione Distrettuale Campania dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.
Nave con grano ucraino a Napoli
Si tratta del primo caso in Campania per questo tipo di test sulla radioattività, ma simili controlli sono stati fatti in altri porti italiani. Coldiretti, in una nota, si dice pronta a produrre 2 milioni di quintali per l’autosufficienza. Le dichiarazioni avvennero qualche mese fa, al primo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina.
Ecco cosa si legge nella nota di Gennarino Masiello, presidente Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale: “Gli agricoltori campani sono pronti a fare la propria parte aumentando, per le prossime semine, di 2 milioni di quintali la produzione di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione e la pasticceria G – un’esigenza fortemente sentita per la crisi del settore agroalimentare, colpito duramente dagli effetti del conflitto bellico in Ucraina“. “L’obiettivo è puntare alla costruzione dell’autosufficienza di una regione che oggi non riesce a soddisfare la domanda e, dove viste le quotazioni del prezzo del grano in borsa sempre più crescenti, la coltivazione potrebbe rappresentare un investimento capace di produrre reddito per le aziende agricole“