Igiene ambientale, sindacati e lavoratori allarmati a Scalea
Il tema degli appalti è da sempre molto spinoso e ricco di contraddizioni, in Calabria e non solo.
“Servizi che potrebbero essere gestiti direttamente dal pubblico vengono puntualmente esternalizzati, anche quando l’internalizzazione converrebbe dal punto di vista economico”, afferma l’Usb.
“Se poi focalizziamo l’attenzione sugli appalti del settore dell’igiene ambientale che riguardano la nostra regione, la situazione è di gran lunga peggiore rispetto ad altri settori. I continui problemi tra amministrazioni locali e aziende appaltatrici vengono sistematicamente scaricate sui lavoratori, costretti a subire soprusi di ogni genere. Livelli non riconosciuti, mansioni non corrispondenti all’inquadramento ecc.. Inoltre, se le città sono sporche la responsabilità viene puntualmente scaricata su chi lavora. L’ente appaltante è considerato sempre esente da colpe. È la situazione che si rischia di vivere anche a Scalea, dove recentemente la gara d’appalto per la gestione dei servizi integrati di igiene ambientale, è stata vinta da MIA Srl. Le incongruenze tra il bando presentato dal comune di Scalea e la gestione della società vincitrice sta producendo non pochi problemi ai lavoratori. Tra questi l’applicazione di un contratto differente rispetto al CCNL Fise/Assoambiente previsto dal capitolato d’appalto. Nonostante sia stato sottoscritto un nuovo contratto collettivo nazionale unico per tutti i servizi ambientali, che supera i precedenti di singoli di settore e prevede adeguamenti delle retribuzioni. L’applicazione di un contratto invece di un altro, come si può facilmente immaginare, non è questione secondaria ma può determinare un vantaggio sostanziale per la società vincitrice dell’appalto.
Oltre a ciò, abbiamo riscontrato una serie di incongruenze nell’elenco dei lavoratori legati all’appalto del comune di Scalea che attendono di essere chiarite, la questione dei livelli di inquadramento su tutte, inoltre, ancora non sono stati riconosciuti gli scatti di anzianità previsti dal 1 luglio 2022. Della presenza di queste problematiche sono state prontamente informate sia la società appaltatrice che l’ente appaltante. Questa situazione, come sopra riportato, sta producendo preoccupazioni e tensioni all’interno del cantiere di Scalea. A tal proposito, alla luce di quanto sopra esposto, la scrivente ha proclamato lo stato di agitazione e aperto le procedure di raffreddamento ai sensi della L.146/90. La mia srl non ha inteso esperire la fase aziendale della procedura e quindi ora la discussione si sposta nel consesso comunale. Ma sia ben chiaro che Il rimpallo delle responsabilità tra amministrazione comunale e Società deve volgere al termine. Questo appalto è solo all’inizio e non intervenire in maniera decisiva e costruttiva rischia di compromettere gli anni a venire del servizio. Pertanto questa organizzazione sindacale metterà in campo tutte le azioni sindacali e legali necessarie al fine di tutelare i diritti dei lavoratori”