23 Novembre 2024

di Pasquale Tuozzo

La striscia di asfalto della strada si snoda come il filo di una matassa su rilievi di altipiani ondosi. Muretti a secco delimitano per chilometri vigneti, frutteti e campi di ulivo mentre sui finestrini dell’auto scorrono luoghi che attirano la mia attenzione per un borgo caratteristico o per una particolarità geografica. Come quando ad un certo punto, sopra l’orizzonte ed alla fine di una amplissima spianata, compare una striscia di un azzurro più chiaro. È il mare che seppur sfocato dalla distanza risalta tra terra ed aria, diventandone elemento di connessione e conferendo al paesaggio circostante un senso di altezza piuttosto che di profondità. Sono queste le mie prime impressioni quando giungo in Puglia, regione ricca e generosa che unisce tradizione e innovazione, bellezze artistiche e paesaggistiche, insieme ad una cucina che può contare su prodotti locali di assoluta qualità.

In Puglia il settore primario riveste un ruolo importante nel contesto economico. Si tratta di un’agricoltura intensiva e moderna dal punto di vista tecnologico che permette alla regione di essere ai primi posti in Italia nelle classifiche relative a molti prodotti, come per il grano duro e il pomodoro, o per la produzione di olio di oliva con i suoi stimati 50 milioni di alberi di olivo. Competitiva anche per l’ortofrutta, la Puglia deteneva un antico primato nella produzione di mandorle, oggi tramontato nonostante i tentativi di costituire mandorleti sul modello californiano.

Negli ultimi anni questa regione ha avuto il giusto e meritato incremento turistico, anche internazionale. Dal report dell’Ufficio Osservatorio di Pugliapromozione, si osserva difatti che il 30% dei turisti che nel 2022 hanno visitato la Puglia erano stranieri, in aumento di due punti percentuali rispetto al 2019. Non è un caso se attori, imprenditori e personaggi famosi di tutto il mondo vi stanno acquistando proprietà, Non è un caso perciò se lungo la strada mi imbatto in masserie ristrutturate e trasformate in dimore principesche che, in parte nascoste da alte siepi, lasciano intendere di essere adesso nella disponibilità di qualche magnate straniero. Per chi magnate non è, e deve invece basarsi su budget decisamente più modesti, non c’è alcun problema. In Puglia operano più di 9.500 strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere (dato fornito dall’Ufficio Osservatorio di Pugliapromozione e riferito all’anno 2022), per un totale di 295.275 posti letto. L’offerta ricettiva (il numero delle strutture) è cresciuta del +66% rispetto al 2015 e del +16% rispetto al 2019.

Così pensando arrivo a Bari, dove sono diretto. È una tiepida giornata d’autunno; c’è il sole e sembra primavera. è ora di pranzo, il traffico è scorrevole. Il lungomare di Bari è considerato tra i più belli d’Italia e tra i più lunghi d’Europa (con i suoi 16 chilometri). Attraversarlo è un’esperienza sensoriale che ti regala una vasta gamma di emozioni. Come quel senso di tranquillità che solo il mare con la sua vastità è capace di trasmetterti. E poi ci sono gli odori come quello della salsedine o dei mercatini dove si vende il pesce appena pescato. C’è lo sciabordio delle onde sugli scogli e ci sono i lampioni caratteristici di ghisa che nel tempo sono diventati dei veri e propri simboli di questa città. Basta poi volgere lo sguardo dall’altra parte per ammirare ciò che ha fatto l’uomo: sul lungomare si affacciano molti edifici di notevole importanza storica e culturale, come la Pinacoteca provinciale “Corrado Giaquinto”.

Decido di fermarmi, anche se ho un appuntamento e sono in ritardo. Scendo dall’auto e mi poggio con i gomiti su una balaustra. Di fronte a me c’è una lunga barriera frangiflutti. La osservo: il mare al di qua di quell’argine è privo di increspature in superficie; nell’acqua calma e trasparente i pesci nuotano tranquilli. Respiro, sentendomi anche io al riparo da increspature e correnti sotterranee. Presto frammenti del mio passato mi si ripropongono intatti nel loro potere evocativo. Mi ritrovo bambino, quando vedevo il mare per la prima volta dopo il lungo inverno freddo della mia terra. Quell’immagine dura poco, ma va bene così. Sorrido, risalgo in auto e riparto senza fretta diretto al luogo dell’appuntamento.

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