23 Novembre 2024

“Una sciamana mi disse”. Loredana Zino propone un’esperienza di channeling: come entrare in contatto con il mondo delle energie sottili

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di Bianca Fasano

Leggendo il libro “Una sciamana mi disse. Storie di vita”, di Loredana Zino, scrittrice e drammaturga, sapevo che il (lo) channeling, di cui nel libro si parla, è ritenuto, per chi lo crede tale, un modo per conoscere il nostro mondo interiore e riconoscere nei messaggi ricevuti dalle “Guide spirituali”, “il Vero cammino”. Viene praticato quindi, con l’idea di raggiungere nuove consapevolezze sulla propria esperienza di vita, anche in base, a volte, su messaggi che riguardano vite precedenti. Dall’inizio mi sono sentita molto vicina al ricordo de “Il Decameron, o Decamerone”, ossia della raccolta di cento novelle scritta da Giovanni Boccaccio nel XIV secolo1.

Perché? Facile: la cornice della storia antica riguarda un gruppo di giovani: sette ragazze (Pampinea, Fiammetta, Filomena, Lauretta, Neifileed Elissa) e tre ragazzi (Panfilo, Filostrato e Dioneo), i quali s’incontrano a Firenze, nella chiesa di Santa Maria Novella2 e decidono che, a turno, racconteranno ognuno una novella per intrattenersi e riflettere sul significato nascosto di ogni storia. Da notare: nel gruppo sono più le donne che gli uomini.

Qualcosa di simile accade nelle “storie di vita”, raccontate dalla “nostra” scrittrice: un gruppo di persone, nove amici, ossia sette donne e due uomini (anche qui le donne sono in maggioranza), raccolgono l’invito di Margherita Beltempo, a compiere un lungo ritiro spirituale. Sono piuttosto giovani e ciascuno di loro da qualche tempo ha consultato questa donna torinese, in quando, da channeller, ripete qello che le guide spirituali le dicono, ossia “canalizza le Guide spirituali”. Qualcosa di simile alla medianità, di cui mi sono più volte occupata.

La scena dell’incontro non è una Chiesa, piuttosto l’agriturismo di Beatrice Zedda, chiamato “Tutta Salute”, nel cuore della Maremma toscana. Gli ospiti, provenienti da paesi diversi e da problematicità personali, propongono, per la penna dell’autrice, le esperienze interiori che vivranno nel soggiornare a fasi alterne nell’accogliente casale.

Il ritiro é denominato “Dall’Io al Sé” e si è tenuto tra il 15 aprile e il 15 luglio 1997. Stiamo parlando di circa 26 anni fa, questo vuol dire che i protagonisti della vicenda oggi sono adulti e la loro ottica sarebbe forse differente.

Loredana Zino dedica questo suo lavoro: “Alle nostre Guide, a “Margherita”, per il Conforto e la Chiarezza. Ai contagiosi compagni: Maury, Pina, Enrica, Rosy, Evaldo, Marco, Beatrice, Carlo, Daniela, Anna, Januzt, ciascuno ribelle e poeta,

grazie per avere scritto eroiche pagine di Vita”.

Nel leggere queste pagine io ho incontrato: Mario, il fattore, Margherita Beltempo, Altea, Francesco, Delia, Malintzi, Esteban, Jasmine, Melissa, Ramon, Mirko, Milo, Iris e Nicolò. Oltre alle guide spirituali che vengono fuori dalle registrazioni. Loredana precisa, parlando del lavoro da svolgere: “(…) “le Pleiadi” mi affidarono senza indugio le audiocassette personali degli incontri da trascrivere parola per parola, per comporre il progetto letterario che andavo meditando.

Le entità di cui offriamo testimonianza vengono, nelle gerarchie celesti, chiamate Guide Spirituali.

Come nascono “Le pleiadi?”: “Chiusa la porta e accostate le persiane si erano inginocchiate, le quattro fondatrici, sul pavimento fresco di un’estate afosa, accendendo un bastoncino di incenso e una candela. Con solennità, Dalia aveva pronunciato l’intento: «Nascono quest’oggi Le Pleiadi, impegnate nella ricerca della Verità. Sigillate dalla lealtà una verso l’altra, e ciascuna nei confronti dell’umanità. Possa la nostra missione essere la creazione e la diffusione della Bellezza». (…) Jasmine aveva esclamato: «Amiche per sem-pre!». E Malintzi, infine, aveva riempito i calici con fresco spumante: «Alle Pleiadi».

Tra le cose che dello scritto mi riportano al lavoro di Boccaccio c’è anche il fatto che, forse con l’intenzione di passare il tempo lietamente, il gruppo decida di dare il via: “(…) alla Prima Edizione della Gara di scrittura creativa, Scansano 1997. Vi invitiamo a seguirci nel gioco di animazione, dove sarete coinvolti per mettere in luce i vostri talenti nascosti (…).

In tal senso si realizza altresì all’interno di questo lavoro letterario, una ulteriore creazione letteraria, cui prenderanno parte tutti i presenti che si renderanno: “(…)disponibili a scrivere in tempo reale brevi componimenti su qualsiasi argomento richiesto dal pubblico”.

Nel corso dell’intrigante riunione nell’agriturismo, non mancheranno anche parentesi sentimentali tra i presenti, che faranno da sfondo alle registrazioni degli incontri con le “Guide spirituali” le quali hanno nomi diversi, tra cui: “Gibè”, “Alter”, “Manee” e “Thor”.

I temi trattati nelle registrazioni dei dialoghi con le Guide sono i più vari, tra cui l’amore: “ (…) L’amore è un lusso. È abbondanza. Significa possedere così tanta vita che non sai più cosa farne, quindi la condividi(…).

Dove siano i defunti: “Gibè: «Quanto a un vibrare suo energetico, è presente ancora su te. È in grado egli di riconoscersi nella sfera vibrante di luce».

Le malattie: «Il glaucoma che mi era venuto e poi è andato via come si spiega?».

La possibilità di vite precedenti: “Altea: «Mi puoi dire qualche vita precedente tra me e mio marito Andrea?».

Il libro è da leggere e, per chi crede nello “channeling”, questo significa entrare in contatto con il mondo delle energie sottili. Una esperienza che può essere individuale o di gruppo, allo scopo di iniziare a prendere confidenza con qualcosa che non si vede, ma molti credono esista.

Gli interessati, sotto la spinta delle emozioni nate leggendo il libro, decideranno di provarle attraverso un messaggio raccontato dal tramite (il channeler che ti connette con l’energia sottile), persino con il ritrovamento di una vita passata della memoria antica. Il channeling è un contatto con il mondo oltre la Coscienza. Volendo comprenderne di più sarà utile e dilettevole, cominciare con la lettura di questo lavoro di Loredana Zino: “Una sciamana mi disse”. Pav Edizioni, 2023.

Bianca Fasano

1 Probabilmente tra il 1349 e il 1351 o il 1353.

2 Mentre la città è devastata dalla terribile peste del ’48.

Per sfuggire alla malattia e per dimenticare la sofferenza e la desolazione che regna a Firenze,

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