22 Novembre 2024

’’GIORNALISTA PER PASSIONE‘’ il libro di Pietro Cusati

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Grazie di vero cuore al brillante Caporedattore del periodico trimestrale ERO’, meraviglie di un territorio, Pasquale Tuozzo, per la gradita recensione al libro: ’’GIORNALISTA PER PASSIONE‘’ di Pietro Cusati.

di Pasquale Tuozzo

‘’Scoprire di avere una passione è sicuramente una delle cose più belle che possa capitarci. Sono le passioni che ci cambiano la vita, che danno un senso nuovo ai nostri giorni e ci riempiono l’animo di gioia. Quando le cose si fanno con passione si cancella la parola sacrificio. E il più delle volte si fanno bene. È il caso del giornalista Pietro Cusati, autore del libro “Pietro Cusati, giornalista per passione” di recente pubblicato da Amazon.Nella sua opera Pietro Cusati ci racconta del suo amore per il giornalismo, iniziato negli anni Sessanta del secolo scorso e proseguito seguendo i principi che sono alla base di questa attività. Propone al lettore diversi articoli (che trattano di questioni sociali, di giustizia e di cultura) scritti nel corso degli anni e che, come afferma l’avvocato e scrittore Emilio Sarli nella sua prefazione al libro, «vanno letti con la mente rivolta al momento in cui sono stati pubblicati, onde valutarli nei relativi contesti sociali, giuridici e culturali». In effetti, questi articoli rappresentano un vero e proprio spaccato di quella che è stata in un recente passato la nostra società, vista con lo sguardo attento del cronista che va a cercare le notizie in strada, tra la gente, acquisendole direttamente dai protagonisti e verificando puntualmente le sue fonti. È lo stesso Cusati a scrivere in un passaggio del suo libro che «il giornalismo, come racconto della realtà, richiede la capacità di andare laddove nessuno va: un muoversi e un desiderio di vedere. Una curiosità, un’apertura, una passione. Tre “elementi” del lavoro giornalistico, che forse si usano sempre di meno, ma che hanno ancora tanto da insegnare: taccuino, penna e sguardo».

Ogni articolo è una fotografia di un momento ben preciso e, da una loro analisi fatta a posteriori, si comprendono i cambiamenti che ci sono stati, le trasformazioni che hanno interessato il nostro territorio, i collegamenti tra causa ed effetto che si nascondono dietro ogni avvenimento e per i quali nulla succede a caso. Di conseguenza la lettura risulta sicuramente utile perché, come affermava lo scrittore Cesare Pavese: «Le cose si scoprono attraverso i ricordi che se ne hanno. Ricordare una cosa significa vederla – ora soltanto – per la prima volta». Pietro Cusati mette dunque sotto una ideale lente di ingrandimento i fatti e riesce ad estrapolarne gli aspetti più importanti sollecitando riflessioni e curiosità costruttive, oltre ad ampliare gli orizzonti della conoscenza.Pietro Cusati si è sempre posto al servizio dei lettori, tenendo separati i fatti dalle opinioni e riportando le notizie con semplicità. Perché scrivere bene non significa usare un linguaggio ampolloso e letterario, ma significa riuscire a veicolare i giusti messaggi. Il suo stile è essenziale, che non significa sintetico o stringato ma sta ad indicare che egli usa soltanto le parole necessarie. Non una di più, non una di meno. È questo che si intende per eleganza. Perciò la sua passione è da intendersi nel significato più alto e nobile del termine. Perciò Pietro Cusati può e deve essere preso come modello dalle nuove generazioni di giornalisti. Persona eclettica, mentore di tanti giovani scrittori e artisti locali, promotore di iniziative ed eventi, è senza dubbio una figura di rilievo nel panorama culturale del Vallo di Diano, e non solo. Chi lo conosce ne apprezza l’intelligenza viva, i saggi e disinteressati consigli che dà, la capacità di vedere e di far vedere le cose da altri punti di vista. Le sue qualità sono pari alla modestia che lo caratterizza. Nel libro sono riportate testimonianze di stima e di affetto che personaggi importanti del nostro territorio hanno voluto tributargli. Tutti, al di fuori di ogni retorica, ne intessono le lodi umane e professionali. Significativo quanto afferma Sua Eccellenza Mons. Antonio De Luca, vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro nel suo contributo, ovvero che Pietro Cusati «parla con il cuore nel rispetto della verità e sempre con carità, con l’esplicita volontà di non apparire fustigatore e giudice ma con la delicatezza di chi vuole semplicemente comunicare ed informare». Questa affermazione richiama un po’ la frase del commediografo latino Terenzio che sosteneva di essere un uomo e di non considerare nulla di umano a lui estraneo. Si tratta di un atteggiamento del quale il nostro autore è sicuramente interprete esemplare. Ci piace concludere questa recensione con l’appello che Pietro Cusati fa ai giovani nei ringraziamenti finali. «Il mondo dell’informazione è cambiato. Con le moderne tecnologie siamo inondati di immagini e notizie, molte delle quali non vorremmo mai vedere e sentire. Ma è proprio nell’epoca degli smartphone e dei social media che i giovani possono, anzi devono, essere più attenti alla qualità delle notizie e partecipare con impegno alla vita democratica. A loro dico sempre di non mollare e di non diventare cinici, di essere sempre liberi ed indipendenti. Entusiasmo, curiosità, passione. Il giornalismo non è un mestiere qualsiasi: è un impegno, è un servizio verso la collettività; è combattere le ingiustizie. E con questo libro spero di trasmettere ai giovani l’amore per l’informazione in una società dove il ruolo del giornalista è spesso sottovalutato pur essendo tra i più importanti.»

Complimenti ed auguri, dunque, a Pietro Cusati per il suo interessante lavoro. E ad maiora semper! (Pasquale Tuozzo)

Grato Pasquale, ringrazio con profonda stima.

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