COSTRUZIONE OSPEDALE LAGONEGRO, ARRESTATO IL CONSIGLIERE REGIONALE PIRO CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA IN UNA OPERAZIONE CONDOTTA DALLA DDA DI POTENZA
dal web: Erminio Cioffi – Facebook
Potenza – Sono oltre 100 gli indagati nell’ambito dell’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Potenza sulla Sanità lucana che stamani ha portato a diverse misure cautelari.
Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata stamani al capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Piro, arrestato a Lagonegro. Piro era stato candidato alle ultime elezioni politiche.
Proprio la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, nell’area sud della regione, sarebbe al centro dell’inchiesta che vede coinvolti diversi uomini politici e amministratori lucani. Tra questi l’attuale assessore regionale all’agricoltura, Francesco Cupparo (FI), nei cui confronti è stato disposto un divieto dimora a Potenza e l’ex assessore lucano alla sanità, Rocco Leone (attualmente consigliere regionale di Fratelli d’Italia) a cui è stato notificato l’obbligo di dimora a Policoro. Tra le persone coinvolte anche il direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza, Giuseppe Spera.
Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha solo consegnato agli investigatori il telefono cellulare. Non ha subito la perquisizione nella sua abitazione, come era stato riferito inizialmente. Lo si è appreso da fonti della giunta. Il governatore è negli uffici della Regione, nel capoluogo lucano, dove sono in corso altre perquisizioni come anche nell’ospedale San Carlo, il più importante della Basilicata.
Bardi sarebbe estraneo alla parte dell’inchiesta che riguarda la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, mentre sarebbe coinvolto in una “segnalazione” per un militare della Guardia di Finanza (Bardi è stato in passato vicecomandante generale delle fiamme gialle). Altri aspetti che riguarderebbero Bardi nell’inchiesta si riferiscono al cambio alla guida dell’Azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza: in questo ambito, l’inchiesta riguarda anche i componenti della giunta regionale in carica all’epoca dei fatti. Le delibere all’attenzione degli investigatori sarebbero quelle relative al fondo di riparto.
Nel mirino è finita anche la gestione dell’emergenza Covid nella fase iniziale della pandemia, a marzo del 2020, quando due famiglie di Potenza hanno denunciato l’effettuazione tardiva dei tamponi per i loro congiunti poi deceduti.