VALLO DELLA LUCANIA: “GENNAIO” POESIA INEDITA DI GENNARO SCELZA. LIRICA DEDICATA AL MESE DI GENNAIO 2024
Con immenso piacere, in questi giorni, ho ricevuto una bellissima lirica inedita dal titolo “Gennaio”, dell’eterogeneo poeta e scrittore Gennaro Scelza, cittadino di Angellara (ex Maestro di scuole elementare), ma residente a Vallo della Lucania. Un poema in versi in rima, inedita, scritta nel mese di Gennaio 2024, precisamente il 20 gennaio.
Ultimamente, l’Italia e l’Europa in genere, ma anche il resto del mondo è entrata in una fase in cui la guerra non è più un tabù, ma viene normalizzata ogni giorno di più e resa un fatto quotidiano. Assistiamo invece, sempre di più, all’impossibilità di parlare delle scelte alternative alla guerra, con un panorama politico che sembra discostarsi ogni giorno di più dalla volontà popolare nella stranezza retorica, che la guerra serve per assicurare la pace, quasi fosse un destino ineluttabile, mentre la diplomazia tace o viene messa a tacere. Poi ci Sono tanti invisibili della società contemporanea: i migranti che muoiono in mare cercando una speranza, i disabili che affrontano ogni giorno una vita piena di ostacoli, le nuove schiave della prostituzione e della tratta, gli anziani soli, le vittime della droga e delle nuove forme di dipendenza.
Gli invisibili, gli individui che sul serio sembrano non esistere per nessuno, sono spesso quelli più indifesi, quelli che non riescono neppure a chiedere aiuto. Vivono ovunque, intorno a noi, nella nostra stessa città, nel nostro quartiere e, qualche volta, perfino nel nostro palazzo. Su queste sofferenze tra povertà e guerra, il poeta Gennaro Scelza scrive la poesia.
La poesia inizia cosi:
Gennaio, vecchierello,
porti sempre un mantello,
un bastone nella mano,
avanzi piano piano.
Nella quartina di versi a rima baciata, il poeta descrive o meglio immagina il mese di gennaio, come un vecchietto coperto con un mantello, per il freddo, con in mano un bastone che cammina piano piano.
Poi il poeta continua:
La neve è, la, sui monti,
Tant’acqua sotto i ponti.
Il freddo ci tormenta,
Il gelo, oh, come aumenta!
Gennaio è il mese più freddo per eccellenza, con la neve sui monti, con tanta pioggia che riempie i fiumi, con tanto gelo e freddo.
Poi il poeta conclude:
Non ascolti ne pianti, lamenti,
Né vedi chi dorme su’ pavimenti.
Ti chiudi nella stanza delle nubi.
Non pensi al mondo pieno di dubbi.
La lirica termina con la riflessione o meglio con un appello di aiuto, per chi soffre la guerra, per i poveri, per i senza tetti, per chi dorme per le strade delle città, e non chiudersi nel proprio egoismo e individualismo e pensare anche al mondo esterno.