22 Novembre 2024

Della resistenza dei saggi e lungimiranti sindaci e politici del territorio Cilentano, fino alla stoltezza emulativa del nostro “Manifesto sulle Arti” (Remo Bodei definì tale quel nostro discorso “Sulle Arti” in occasione dell’inaugurazione del Centro Contemporaneo…).

di Menotti Lerro

La costruzione identitaria dell’Epicentro del Movimento Empatico attraverso la “Piramide Culturale del Cilento” (25 i borghi con una nuova denominazione culturale coinvolti, più l’apice del Montestella, Monte Sacro e Megalitico e dunque Patria dei Primi dei Empatici) e il “Triangolo Culturale del Cilento Antico”: Omignano: – “Paese degli Aforismi”, Salento – “Paese della Poesia”, Vallo della Lucania – “Sede del Centro Contemporaneo delle Arti”, ha vissuto ultimamente giorni turbolenti, ma in fondo necessari per un vero rafforzamento e per far comprendere ancor di più l’impresa titanica che stiamo portando avanti.

Oggi, sarà dunque onesto – per così dire – dare a Cesare quel che è di Cesare, ricordando ad esempio come il Sindaco di Roccadaspide, Avv. Gabriele Iuliano, ha sostenuto il Movimento attraverso più azioni culturali: la prima con alcune presentazioni iniziali dello stesso, poi offrendoci una raffinata sede ufficiale in Piazza Crescella dove è ora allestita la mia Mostra personale Permanente di Poesia Visiva che ho infine denominato “Ritagli”, finanziando e volendo, inoltre, fermamente, e partecipando ad ogni appuntamento della rassegna “La Bottega dell’anima” che per un lunghissimo inverno ci permise di dibattere su più temi e presentare vari autori in quello che ha voluto poi lui nominare “Paese della Difesa”. Ricordo poi il Sindaco di Magliano Vetere, il M° Adriano Piano, che volle con convinzione mettere la “Piramide Culturale” dinanzi al preziosissimo (e vivo di tanta passione ed eleganza) Museo Paleontologico e che, ancora, sta programmando per un imminente futuro altre azioni artistico-culturali per sostenere la nostra azione ed esserne sempre più parte con la dolce comunità di Magliano che ricordo mi accolse in un modo davvero indimenticabile per quella storica inaugurazione nel loro territorio. Ricordo che il Sindaco, Prof. Agostino Astore di Piano Vetrale – “Paese dei Murales”, fu felice di inaugurare la Piramide nella Piazza centrale del borgo e di aderire al Movimento “per crescere insieme” (oltre ad avermi invitato ad essere Presidente dell’ormai storico Premio Artistico “Il Pennello D’Oro” e aver organizzato l’incontro sulle fiabe insieme al Prof. Giuseppe Sica con l’esperta ospite di riguardo, la Prof.ssa Elena Paruolo dell’Università degli Studi di Salerno. Un pensiero affettuoso va al Prof. Osvaldo Marrocco (che tanto si è speso per la cultura) e al Sindaco Giuseppe Cilento che, nel Museo Eleousa di San Mauro Cilento, fecero inaugurare la nostra Piramide. Ancora rammento gli sforzi notevoli del già Sindaco, Avv. Gabriele De Marco, che volle istituire il “Premio Cilento Poesia” (poi diventato Internazionale grazie ad un finanziamento del Ministero della Cultura avallato e richiesto dalla Soprintendenza di Salerno e Avellino su mio progetto scritto) e la realizzazione del “Paese della Poesia”. E che dire, poi, degli abitanti di Omignano, che con grande slancio e nobiltà d’intenti non si fecero pregare e contribuirono personalmente per dare vita al “Paese degli Aforismi” (anche questa è grande Storia) apponendo la Piramide sulla Piazza e 100 mattonelle nel Paese. Così come il mio caro scalpellino autodidatta, Pasquale Tierno, che lavorò una pietra enorme per dare il “benvenuto” nel migliore dei modi a tutti all’inizio del “Paese degli Aforismi”.

Mi ritorna alla mente la disponibilità del Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Giuseppe Coccorullo, che si è impegnato nel portare avanti il Premio quando il finanziamento ministeriale sarà terminato (ma devo dire che non so se il sottoscritto vuole andare oltre questa imminente decima edizione da consegnare alla memoria. Si vedrà); del Vice Presidente Carmelo Stanziola che organizzò un incontro con una delegazione coreana permettendomi di spiegare loro il nostro progetto di sviluppo; del Senatore Francesco Castiello (che moltissimo ha fatto, tra le innumerevoli iniziative culturali, per far crescere l’immagine di Piano Vetrale e del prestigioso pittore Secentesco Paolo De Matteis); del Soprintendente Raffaella Bonaudo e del Responsabile del Premio Cilento Poesia, dott.ssa Rosa Maria Vitola; del Presidente della Provincia, nonché Sindaco di Capaccio, Franco Alfieri (tutti “Maestri Empatici” garanti proprio della solidità dell’Epicentro Cilentano del Movimento, del suo contenitore piramidale (che ogni tanto subisce anche attacchi, devo dire abbastanza insignificanti, da personaggi appartenenti alla più becera intellighenzia di qualche paesotto. A questi miseri Telchini dico solo di studiare di più e meglio).

Andrebbero chiaramente citati in questa sede uno ad uno tutti i Sindaci (non mancherà occasione) che hanno permesso al loro borgo di aderire, ed essere dunque un vertice innovativo dell’oggetto centrale di questo scrivere, la Piramide, dando modo così alla stessa di espandersi e dunque di essere: un giorno tutto questo darà loro un posto nobile nella storia più alta del nostro territorio e della cultura tout court.

Dunque la base del Movimento regge, nonostante qualche “incidente di percorso” e si rafforza costantemente. Intanto ogni giorno, e cito solo quest’ultima settimana, il Movimento accoglie nuovi “Maestri Empatici” che appartengono ad una generazione più giovane rispetto ai loro e miei Grandi Maestri di cui l’Empatismo si può onorare di annoverare tra le proprie fila: da Rossella Tempesta a Massimo Dagnino, da Mario Fresa a Luigia Sorrentino (quest’ultima anche giornalista per Rai News) ad Anna Correale (anche docente presso l’Università Sorbona di Parigi).

Impossibile non citare sempre Giusy Rinaldi e Attilio Dursi per quanto hanno dato e si sono spesi, spesso anche dietro le quinte, per la crescita del Centro Contemporaneo delle Arti, cuore pulsante di idee; o Daniela Di Bartolomeo che con la Fondazione Vico del Prof. Vincenzo Pepe (Università Luigi Vanvitelli) e l’aiuto dell’Avv. Elena Foccillo, Presidente del Museo Acropolis, porta avanti la rassegna letteraria a Paestum dal titolo “I Fiori del Male” dove presentammo anche il Movimento insieme al poeta Franco Arminio. Così come mi piace molto non dimenticare l’adesione al Movimento del Direttore Artistico di Velia-Teatro Michele Murino (un uomo deciso e sapiente a cui affiderei la direzione del Teatro di Vallo della Lucania “Leo de Berardinis” per farlo finalmente fiorire nelle sue sapienti mani…) o del Presidente del Club per l’UNESCO di Elea, Prof. Massimo Trotta.

Ne dimentico sicuramente molti, a testimonianza del fermento che si è creato all’interno della Piramide Culturale. C’è dunque un Cilento che vuole crescere con noi. Un Cilento che si onora di essere la base storica del più grande movimento artistico-letterario-filosofico e culturale che sia sorto negli ultimi decenni. Il primo che abbia saputo affermarsi nel nuovo millennio (e poco importa se è stato seguito poi da un numero impressionante di tentativi maldestri di emulazione). In particolare mi fa sorridere l’ingenuità con cui in molti hanno pensato bene di scrivere quattro frasi (anche intelligenti) e chiamarle “Manifesto” per poi far partire da lì “movimenti” e “collettivi” che in realtà trovo inattuabili e, mi perdonino, scadenti proprio per aver tentato di creare un Manifesto che ebbero un senso in altri momenti storici. Un Manifesto nella Contemporaneità non ha nessuna ragione d’essere poiché è limitante, restrittivo, quasi volgare, patetico, ingenuo. Il nostro, infatti, si distingue per nostra fortuna per non essere nato come tale (me ne sarei guardato bene di avere una così narcisistica e soprattutto inopportuna pretesa) ma fu un discorso orale “Sulle Arti” in occasione dell’inaugurazione del centro Contemporaneo delle Arti (gennaio 2019) definito Manifesto dal più grande filosofo degli ultimi decenni: Remo Bodei. Accettai dunque la sua definizione proprio perché si trattava di un “Manifesto” che non voleva averne le sembianze, né la sciocca e supponente pretesa, specie perché, ripeto, conscio del limite che lo stesso avrebbe apportato a qualsiasi discorso critico desideroso di dettare una linea nel campo delle arti e magari dell’essere.

Insomma: momenti, sforzi, lungimiranza, verità, malintesi, emulazioni controproducenti, ingenue, prepotenti. In questi primi cinque anni la Scuola Empatica (l’Empatismo) ha davvero fatto scuola, peccato che nelle classi ci siano ancora coloro che, saccheggiando il tutto senza ritegno, finiscono incredibilmente per scopiazzare anche il nome del compagno da cui hanno attinto (non capendone spesso neanche i contenuti e gli intenti dello stesso) per poi prontamente e paradossalmente lamentarsi del voto diverso che gli è stato assegnato dal Maestro dei Maestri che è il Tempo.

Bene, al di là di tutto, credo che quel sogno iniziato fin dalla mia più giovane età di trasformare un territorio storicamente rurale in eccellenza culturale si sia per certi aspetti già realizzato nella sua essenza, nell’opportunità che si delinea, per la mentalità ormai cambiata in molti. Ora bisognerà – picconatori permettendo – irrobustirne le fondamenta per farne un centro attraente, in primis per i suoi abitanti, un centro magnificente di sviluppo e di bellezza.

Avanti!

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