24 Novembre 2024

“APRILE” POESIA INEDITA DI GENNARO SCELZA

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“APRILE” POESIA INEDITA DI GENNARO SCELZA. LIRICA DEDICATA AL MESE DI APRILE 2024

di Michele D’Alessio

Con immenso piacere, in questi giorni, ho ricevuto una bellissima lirica inedita dal titolo “Aprile”, dell’eterogeneo poeta e scrittore Gennaro Scelza, cittadino di Angellara (ex Maestro di scuole elementare), ma residente a Vallo della Lucania.

Un poema in versi in rima, inedita, scritta nel mese di Aprile 2024, precisamente il 14 aprile. Negli ultimi due anni, l’Italia e l’Europa in genere, ma anche il resto del mondo è entrata in una fase in cui la guerra non è più una immaginazione, ma viene normalizzata ogni giorno di più e resa un fatto quotidiano. Assistiamo invece, sempre di più, all’impossibilità di parlare delle scelte alternative alla guerra, con un panorama politico che sembra discostarsi ogni giorno di più dalla volontà popolare nella stranezza retorica, che la guerra serve per assicurare la pace, quasi fosse un destino ineluttabile, mentre la diplomazia tace o viene messa a tacere. Poi ci Sono tanti invisibili della società contemporanea: i migranti che muoiono in mare cercando una speranza, i disabili che affrontano ogni giorno una vita piena di ostacoli, le nuove schiave della prostituzione e della tratta, gli anziani soli, le vittime della droga e delle nuove forme di dipendenza. Gli invisibili, gli individui che sul serio sembrano non esistere per nessuno, sono spesso quelli più indifesi, quelli che non riescono neppure a chiedere aiuto. Vivono ovunque, intorno a noi, nella nostra stessa città, nel nostro quartiere e, qualche volta, perfino nel nostro palazzo. Su queste sofferenze tra povertà e guerra, il poeta Gennaro Scelza scrive la poesia.

La poesia inizia cosi:

Salve, mese divino.
T’ho visto nell’aria
Col vento della sera.

Nella terzina in versi liberi, il poeta descrive o meglio saluta il mese di aprile, come una divinità, nell’aria ancora fresca e nella brezza della sera. Poi il poeta continua:

Gli uccelli, in festa
Cinguettano sul pesco
Il verso di primavera.

In questi versi il poeta, da un’immagine di aprile, comune, con gli uccelli che cantano sul pesco in fiore , un verso di primavera. Poi il poeta prosegue

I prati, in fiore,
Salutano in silenzio,
la prima viola.

I prati verdi in fiore danno il benvenuto alla prima viola fresca e nuova con il suo profumo dirà che la primavera è giunta. Poi il poeta procede.

Aprile, mese di sogno
Ogni cosa si rinnova
A vita nuova.

In quest’incertezza, c’è una grande bellezza: è aprile il mese dei sogni e della fantasia. In questo mese in cui siamo tutti più “assonnati” (non a caso si dice “ad aprile è dolce dormire“), giocare con le parole ci dona speranza per guardare ai mesi in cui saremo finalmente liberi e più sereni. Poi il poeta conclude:

Un suono di campane mi risveglia.
Sento nelle note
Un tono d’allegria:
È risorto dalla tomba
Chi la morte domina,
Donando la vita.

Il suono delle campane risveglia il poeta, e nella musica dei rintacchi c’è un segno di allegria, che annunciano la risurrezione dell’uomo morto, che ha donato la propria vita per salvarci.Michele D’Alessio

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