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26 Aprile 2025


di Nicola Polito

Celebrare una serata a Villammare, presentandola come un grande successo, appare un’offesa verso il buonsenso e l’educazione, soprattutto alla luce della mortificante umiliazione subìta da alcuni disabili, emarginati e sottoposti ad una vera e propria discriminazione, che indigna e lascia esterrefatti.
Il concerto di Franco Ricciardi, in piazza e gratuito, dunque aperto a tutti, poteva avere spiacevoli conseguenze -anche sotto il profilo dell’incolumità personale – vista la collocazione in cui sono stati posti cittadini in carrozzella, tra la folla delirante e non in uno spazio riservato e protetto, come sarebbe auspicabile in una comunità civile e democratica.

Il tutto mentre amministratori ed assessori godevano estasiati della serata, senza preoccuparsi di loro concittadini che vedevano calpestato il sacrosanto diritto al divertimento.
Cari amministratori di Vibonati, non vi eccitate davanti a questi sold out.
Piuttosto imparate a lavorare per costruire pienoni di qualità e accoglienza nell’ottica di un sano civismo, nelle serate normali e non come in quella di venerdì 30 agosto, in cui si è scritta una pagina squallida della storia nobile e romantica del Comune di Vibonati.
Io esulterei quando avremo sold out al Santuario e per le vie del’incantevole borgo medievale di Vibonati, auspicando di non incontrare auto contro senso e monnezza appesa dalla mattina.
Non so chi sia l’autore materiale del post e chi sia il mandante.
Certo ci vuole coraggio a scrivere queste cose ed è la plastica dimostrazione che non avete argomenti.
Buon divertimento con il vostro misero sold out.
Fortunatamente, la civiltà dei cittadini di Vibonati e Villammare è tutt’altra cosa, rispetto alla vostra demagogia spacciata per politiche culturali e sociali.
Quando in un comune dominano ancora insormontabili barriere architettoniche, parlare di qualità della vita, convivenza, condivisione e identità valoriali, è pura utopia.
Se poi le barriere non sono solo architettoniche, il pericolo immanente è di ritrovarsi dinanzi a vere e propri deliri d’onnipotenza.
Autentico presagio di fine della corsa!

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