24 Novembre 2024

“Andiamo a comandare”, Perfidia le canta a Meloni sulle note della canzone di Rovazzi

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L’ultima puntata della trasmissione di Antonella Grippo ha affrontato l’avvicinamento a Palazzo Chigi della leader di Fdi. Dibattito in studio con Orrico (M5s), Staine (Lega) e Sofo (Fdi). Le analisi di Fulvio Abbate, Pietrangelo Buttafuoco e Daniela Preziosi

La Giorgia nazionale con la mano destra alzata (non tesa) mentre in studio risuona “Andiamo a comandare” di Fabio Rovazzi, è il saluto della nuova puntata di Perfidia ai suoi telespettatori. Antonella Grippo non a caso ha battezzato il nuovo appuntamento del talk politico “Verso il governo di Giorgia” per commentare la marcia della Meloni verso Palazzo Chigi e la crisi della sinistra.

Le analisi sono affidate ad inizio puntata alla giornalista Daniela Preziosi (Domani), che traccia il sottile confine tra tecnici e politici, e al giornalista e scrittore Fulvio Abbate secondo cui Giorgia Meloni in questo momento sta pensando “chi me l’ha fatto fare?” anche se, dice riferendosi alla polemica sui provvedimenti al fotofinish del governo Draghi sui diritti Lgbt, «il fascismo c’è e si sente anche». A completare il quadro l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo, Emma Staine per la Lega e la 5 stelle dei miracoli, Anna Laura Orrico, che ha vinto il collegio alla Camera contro l’uscente Andrea Gentile.

La perfidia della campagna elettorale da consegnare alla memoria la offre invece Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e giornalista secondo cui molti colpi della campagna elettorale di Giorgia Meloni li ha messi a segno Enrico Letta – «qualunque azione, qualunque scelta, qualunque slogan qualunque manifesto non ha fatto altro che portare acqua al mulino della Meloni», dice – ma anche artisti influencer e quella «pletora di uomini chic e fimmini pittati che con la loro deliziosa antipatia hanno generato una grande valanga di simpatia per Giorgia Meloni».

Se Sofo ammette che le difficolta per Giorgia non mancano, e non possono mancare in un momento storico come quello che stiamo attraversando, per Abbate le colpe a sinistra non sono solo di Letta ma di un partito che non è presente nei territori.

A impreziosire la puntata la biografia non autorizzata di Roberto Occhiuto ad opera dell’autrice e conduttrice Grippo che, con la solita verve dissacrante, ha introdotto anche il tema della posizione all’interno del centrodestra di governo di Forza Italia, che per Staine oggi è un «comprimario dell’alleanza» di centrodestra, e per Orrico un partito che sta esalando l’ultimo respiro – «non mi spiego come mai l’unico bacino elettorale forte di Forza Italia sia la Calabria», ha rimarcato lanciando la sua perfidia

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