Denise Pipitone, l’ex pm Angioni si trasferisce a Tunisi: “Una ragazza potrebbe essere lei”
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Torna sotto i riflettori, rilanciata da Quarto Grado, anche la pista tunisina. L’ex magistrato che aveva indagato sul caso della piccola scomparsa: “Forte legame tra Mazara e Tunisi”.
Nel caso di Denise Pipitone non c’è solo la pista valtellinese, di cui ha parlato negli ultimi giorni la trasmissione di Raidue “Ore 14“. Ma torna prepotentemente sotto i riflettori anche l’ipotesi che 18 anni fa, qualcuno abbia portato la piccola in Tunisia. Un’eventualità su cui ha riaperto il dibattito la trasmissione di Rete4 Quarto Grado nella puntata di ieri, 7 ottobre. La bambina svanita nel nulla a Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004 potrebbe essere davvero lì?
L’ex pm Maria Angioni si trasferisce in Tunisia
Maria Angioni, l’ex pm di Marsala che fu tra i primi a occuparsi delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, si è trasferita con la famiglia a Tunisi. Dopo aver annunciato le dimissioni, lasciando la magistratura, l’ex pubblico ministero ha di fatto cambiato vita. “Abbiamo iscritto nostra figlia a scuola a Tunisi, con mio marito abbiamo deciso di trasferirci qui”.
Maria Angioni non molla. L’anno scorso aveva attirato l’attenzione del pubblico e delle autorità giudiziarie denunciando presunti depistaggi e inefficienze sulle indagini. Ma le sue dichiarazioni non avevano avuto riscontri. Lo scorso giugno, la Procura di Marsala l’aveva poi citata in giudizio con l’accusa di diffamazione, aggravata a mezzo stampa, ai danni di un ispettore di polizia del commissariato di Mazara del Vallo.
Le rivelazioni di Maria Angioni
Adesso ai microfoni di Quarto Grado l’ex pm torna a Palermo. E rivela che la vicenda di Denise Pipitone ha influito nella scelta di trasferirsi a Tunisi. “Prima del caso di Denise per me Tunisi neppure esisteva. In realtà c’è un forte legame tra Mazara e la Tunisia”. Nella sua mente c’è un chiodo fisso: “Sono convinta che la bambina, ora ragazza è viva. Sono in contatto con diverse potenziali ragazze che potrebbero essere Denise. Anche in Tunisia. Uno stretto familiare avrebbe segnalato una di queste alla magistratura nei primi mesi del 2022. Non so se abbiano fatto l’esame del Dna. Ma presenta caratteristiche che meritano approfondimenti”.
Poi l’ex pm precisa: “Non sto portando avanti nessuna indagine, tengo solo alta l’attenzione su Denise Pipitone. Voglio che la bambina, ora ragazza, torni e che le istituzioni facciano del loro meglio per risolvere la questione. È un miracolo che aspetto da tanti anni”.
Il giallo della nave
La tesi di Maria Angioni è che il 2 settembre 2004 Denise sia salita a bordo della motonave Donatella D’Abundo sfuggendo ai controlli. L’imbarcazione era salpata dal porto di Napoli alla volta di Trapani e successivamente in notturna era ripartita per la Tunisia. La nave effettuava questa tratta tre volte a settimana con una media di 300 passeggeri.
Dopo la segnalazione di Maria Angioni, la procura di Trapani avrebbe aperto un fascicolo e fatto controlli. Ma la motonave è andata distrutta, così come l’elenco dei passeggeri. I registri digitali non ci sono. Da quel che è stato sottolineato, difficilmente sarebbe stato possibile che Denise Pipitone salisse a bordo senza documenti e sfuggendo ai controlli del caso. Agli accertamenti seguì l’archiviazione del fascicolo.