La legge di Bilancio per il 2025 riduce il finanziamento per la sanità?
Lo stop del personale sanitario previsto per il 20 novembre, per la legge di Bilancio2025 “deludente”, solo briciole di aumento?
di Pietro Cusati detto Pierino
Il prossimo 20 novembre è prevista l’astensione nazionale di 24 ore per protestare contro la Manovra 2025,indetta dai sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, e la manifestazione contro le violenze e le aggressioni agli operatori della sanità, proclamano lo sciopero nazionale medici, dirigenti sanitari, infermieri e professioni sanitarie. La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri,a nome del Presidente Filippo Anelli,ha espresso vicinanza per lo sciopero nazionale di protesta contro la Manovra ed un accorato appello al Ministro della Salute, Orazio Schillaci ed evitare lo sciopero. Sciopero che, per un medico, rappresenta sempre l’estrema ratio, perché crea disagio ai pazienti. Il Ministro della salute Orazio Schillaci è Professore Ordinario di Medicina Nucleare dal 2000 e preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dal 2013, da novembre 2019 Rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata”. È autore di oltre 350 pubblicazioni . Nel 2020 è stato nominato nel comitato scientifico dell’Istituto superiore della Sanità ed è stato in prima linea con Tor Vergata per la lotta al Covid-19 con il quarto Covid Hospital del Lazio.’’Le proteste sono contro la Finanziaria 2025 ma soprattutto per le promesse, le attese rispetto proprio al miglioramento economico e salariale dei medici dipendenti non sono state attuate.Diciassette euro di aumento per le indennità di specificità medica ,ha detto il Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli , rappresentano un vero e proprio motivo di protesta, gli sforzi fatti dai medici, l’impegno, i sovraccarichi di lavoro legati alla carenza del personale non sono i riconosciuti adeguatamente nella Finanziaria 2025 ‘’. La Manovra 2025 , secondo i sindacati di categoria , prevede un aumento dell’indennità di specificità medica sanitaria “di 17 euro nette per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025, 115 euro nel 2026 per i medici e zero per i dirigenti sanitari, mentre nelle tasche degli infermieri arriverebbero per il 2025 circa 7 euro e per il 2026 circa 80 euro, e non va meglio per le altre professioni sanitarie ex legge 43/2006”. Si parla di risorse legate, per la maggior parte, a un contratto la cui discussione inizierà tra due anni. L’aumento di 1,3 miliardi del Fabbisogno sanitario nazionale nel 2025, “ben distante dai 3,7 miliardi annunciati”, viene ritenuto “non sufficiente a ridare ossigeno a un Servizio sanitario nazionale boccheggiante”. E “l’incremento delle borse di specializzazione meno richieste non sarà di certo sufficiente a convincere i giovani medici ad iniziare un percorso formativo che li porterà a lavorare in condizioni inaccettabili. Si è poi “persa traccia del piano straordinario di assunzioni e dello sblocco del tetto di spesa per il personale. Si continua a rimandare ad un futuro più o meno prossimo la soluzione di un’emergenza che invece medici e infermieri vivono oggi, e che necessita di provvedimenti realmente risolutivi”. Il personale scappa quotidianamente dagli ospedali pubblici, le liste d’attesa sono interminabili, le aggressioni e le denunce sono all’ordine del giorno e si continua a destinare pochi spiccioli alla sanità pubblica, che peraltro poi non vengono spesi in modo corretto dalle Regioni, e ad aumentare i finanziamenti per la sanità privata, che si arricchisce sulle spalle degli infermieri e dei medici dipendenti, che attendono da quasi 20 anni il rinnovo del contratto, guadagnando sino al 47% in meno rispetto ai colleghi del pubblico.. In gioco non ci sono solo dei dovuti riconoscimenti per il personale sanitario, necessari a impedire lo svuotamento degli ospedali: in gioco c’è la tutela della salute di tutti.