25 Novembre 2024

Comune di Baronissi, la Sindaca Anna Petta: “Baronissi ricorda i caduti e rilancia il suo impegno per la pace”

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La Sindaca Anna Petta: “Oggi riflettiamo sulle guerre che minacciano la democrazia: chiediamo una svolta concreta per un cessate il fuoco immediato. Baronissi è e resterà una città di pace”

Questa mattina la comunità di Baronissi si è riunita per commemorare il 106º anniversario della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Alla presenza delle istituzioni civili, militari e religiose, la Sindaca ha deposto una corona di alloro al Monumento ai Caduti, situato nella Villa Comunale, rendendo omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per la libertà e l’unità della nostra nazione. Durante la cerimonia, è stato rinnovato il richiamo alla memoria collettiva, essenziale per onorare chi si è immolato per i valori democratici che oggi dobbiamo difendere e rafforzare.

Un momento di celebrazione e di raccoglimento, con la benedizione di Padre Antonio Bassi, alla presenza del comandante dell’Arma dei Carabinieri Alberto Colella, reso ancora più intenso e profondo dalla tromba che intona il Silenzio delle Forze Armate.    

“In questa giornata così significativa, vogliamo esprimere tutta la nostra gratitudine alle Forze Armate e a chi quotidianamente si impegna per la sicurezza del nostro territorio: l’Arma dei Carabinieri, la Polizia Municipale, la Protezione Civile e le associazioni locali che collaborano per il benessere della comunità. Riconosciamo oggi il valore e la dedizione di chi ha protetto e continua a proteggere la nostra libertà, consapevoli che il prezzo di questa pace è stato altissimo per molte generazioni di italiani. Oggi, tuttavia, mentre onoriamo i caduti di ieri, non possiamo distogliere lo sguardo dai conflitti che insanguinano il mondo. Guerre e oppressioni stanno ancora minacciando la libertà e la dignità umana in tanti paesi, come in Ucraina e in Medio Oriente. La democrazia e la pace sono conquiste fragili e non garantite, che richiedono il nostro impegno costante per essere preservate. Di fronte a questo scenario mondiale, il nostro messaggio deve essere chiaro e forte: il mondo ha bisogno di una svolta reale, verso il dialogo e la diplomazia. È tempo di dire basta a una storia di devastazioni e sofferenze”. A dirlo è la Sindaca di Baronissi Anna Petta.

“In quest’occasione, da Baronissi – Città della Pace – vogliamo lanciare un appello pressante alla comunità internazionale, alle istituzioni nazionali e internazionali: chiediamo con fermezza che sia intrapresa un’inversione di rotta della politica globale. Occorre fermare immediatamente le armi e avviare trattative diplomatiche serie e durature. È giunto il momento di negoziare soluzioni reali e di intraprendere percorsi di pace in ogni angolo del mondo. Il nostro invito è inequivocabile: chiediamo il cessate il fuoco a Gaza, in Ucraina e in ogni teatro di guerra. È necessario porre fine all’impunità e alla complicità che hanno alimentato i conflitti per troppo tempo”.

“Il nostro impegno per la pace è radicato nella nostra comunità. Solo qualche settimana fa, con il Festival della Pace di Baronissi, abbiamo riaffermato l’importanza di educare alla solidarietà, di costruire legami fondati sul rispetto reciproco e sulla giustizia sociale. Condividere questi valori è essenziale per noi e cerchiamo di trasmetterli quotidianamente ai giovani. La settimana scorsa, insieme ad una loro rappresentanza, siamo stati a Cracovia e abbiamo visitato Auschwitz e i campi di concentramento: luoghi che ci hanno mostrato i segni indelebili della violenza cieca e dell’odio, che purtroppo sono ancora reali e presenti. Questa testimonianza è fondamentale per mantenere viva la memoria e impegnarsi affinché simili orrori non abbiano mai più luogo”, prosegue il Sindaco.

“Che il ricordo dei caduti ci ispiri ad essere una comunità unita e solidale, che sceglie di costruire un futuro di pace in ogni gesto quotidiano. Baronissi è e rimarrà una città della pace, perché solo attraverso la pace possiamo guardare avanti con speranza e fiducia” – conclude Anna Petta.

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