21 Novembre 2024

L’Antitrust ha irrogato una sanzione di quarantamila euro a una società che ha applicato maggiorazioni di prezzo per i pagamenti con carta di credito/debito.

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di Pietro Cusati detto Pierino

Secondo l’Antitrust la norma applicata nel caso in esame , è posta a tutela dei diritti dei consumatori nei contratti e, insieme alle altre norme dell’ordinamento che vietano l’applicazione di surcharge, mira a garantire l’obiettivo eurounitario di realizzare un sistema unico di pagamenti privo di discriminazioni tra strumenti.Alla società Saglietti S.r.l.,azienda che  produce e commercia all’ingrosso e al dettaglio di autoricambi, accessori, macchine utensili e parti speciali per auto, anche attraverso il sito web,l’Antitrust ha aperto  un procedimento avente ad oggetto la condotta posta in essere dalla società a partire dal 2021, consistente nell’addebito di un costo aggiuntivo in caso di pagamento con carta di credito/debito o Paypal degli acquisti effettuati dai consumatori sul sito internet. In particolare, sulla base di una segnalazione e di verifiche effettuate d’ufficio, è emerso che la società , al termine del processo di acquisto online sul Sito di pezzi di ricambio e accessori per autoveicoli, addebiti, in aggiunta al prezzo inizialmente indicato, un costo ulteriore di tre  euro per i pagamenti effettuati con carta di credito/debito e di otto euro per quelli effettuati attraverso PayPal.   Il  4 aprile 2024 è stato comunicato alla società  l’avvio del procedimento istruttorio , per verificare la possibile violazione dell’articolo 62 del Codice del consumo in relazione all’applicazione di un sovraprezzo a carico del consumatore in caso di pagamento con carta di credito/bancomat o tramite PayPal degli acquisti effettuati sul Sito. In data 18 luglio 2024, sono stati svolti rilievi d’ufficio sul Sito, acquisendo agli atti del procedimento le pertinenti pagine web. Il 25 luglio 2024, è stata comunicata alla società   la data di conclusione della fase istruttoria. Le evidenze acquisite . Sulla base dei rilievi d’ufficio e della denuncia pervenuta all’Antitrust , è emerso che, all’atto del pagamento di un prodotto acquistato sul Sito, solo in caso di scelta della carta di credito/debito o di PayPal come strumento di pagamento, veniva aggiunto rispettivamente l’importo di 3 euro e 8 euro a titolo di spese di commissione. Poiché la condotta oggetto del  provvedimento è stata diffusa tramite internet, il 3 settembre 2024 l’Antitrust ha  richiesto il parere all’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni . L’AGCOM, con parere pervenuto il 27 settembre 2024, ha ritenuto che internet costituisca un mezzo di comunicazione idoneo a esercitare “un significativo impatto sui consumatori che, sulla base delle informazioni lette nei siti utilizzati dalla Società, potrebbero essere indotti ad assumere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbero preso, così sviluppando in concreto la piena potenzialità delle modalità di promozione e vendita utilizzata”.Ritiene l’Antitrust che trattasi di illiceità della condotta, posta in essere dalla società, consistente nella previsione e concreto addebito a carico dei consumatori di un supplemento di prezzo direttamente correlato alla scelta del mezzo per il pagamento degli acquisti effettuati sul suo sito internet, in contrasto con l’articolo 62 del Codice del consumo . Secondo l’Antitrust  dalle evidenze acquisite nel corso del procedimento risulta  che la società abbia imposto ai consumatori che effettuavano acquisti sul suo Sito, di sostenere spese di commissione in caso di pagamento con carta di credito/debito o PayPal.  Tale condotta,secondo l’Antitrust, integra una violazione dell’articolo 62 del Codice del consumo, che espressamente vieta  di “imporre ai consumatori, in relazione all’uso di determinati strumenti di pagamento, spese per l’uso di detti strumenti”. Il richiamato divieto prescinde dalla natura e/o qualifica formale del sovrapprezzo richiesto dal venditore, essendo vietata qualunque differenziazione del prezzo del bene/servizio in funzione della scelta del consumatore tra i diversi strumenti di pagamento disponibili. La previsione e la concreta applicazione da parte della società  di un costo aggiuntivo per i pagamenti effettuati con carta di credito/debito o PayPal per l’acquisto online dei prodotti offerti sul suo Sito, integra una violazione dell’articolo 62 del Codice del consumo.

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