28 Dicembre 2024

San Giovanni Evangelista Patrono degli scrittori: le splendide chiese dedicate all’autore dell’Apocalisse

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San Giovanni Evangelista Patrono degli scrittori Antonella Casaburi

di Antonella Casaburi

Il 27 dicembre la Chiesa celebra San Giovanni, apostolo di Gesù. Santo miroblita, a San Giovanni viene attribuito l’epiteto di Evangelista in quanto autore del quarto Vangelo. Discepolo che Gesù amava, al punto da indicarlo come sostegno a sua Madre, San Giovanni fu partecipe dei principali eventi e della vita e del ministero del Figlio di Dio e fu l’unico dei dodici apostoli presente alla sua morte in croce. Successivamente, l’operato di San Giovanni si svolse in Asia, ad Efeso. Dei dodici apostoli, , la tradizione riporta che fu l’unico morto per cause naturali e non per martirio: sotto Diocleziano, San Giovanni avrebbe subìto un tentativo di martirio a Roma ma, constatato che l’olio bollente non riusciva a bruciare il corpo dell’apostolo, Domiziano lo accecò rimandandolo ad Efeso, dove morì in tarda età.

Autore dell’Apocalisse, scrittura che ha il privilegio di concludere la Rivelazione divina agli uomini, San Giovanni è patrono degli scrittori.

Il Santuario principale a lui dedicato è la Basilica di San Giovanni in Laterano, la chiesa cattedrale di Roma. Venerato in Oriente e in Occidente, in tutta Italia sorgono Chiese a lui dedicate.

Nel Vallo di Diano, nel Comune di Sassano, sorge la Chiesa Madre di San Giovanni Evangelista. Edificio eretto intorno al 1425, la Chiesa di San Giovanni Evangelista è costituito da tre navate: un’ampia navata centrale a pianta rettangolare che termina nell’abside, e due navate laterali più basse. Presenta un bel portale con le ante decorate e la luce irradia la Chiesa attraverso le ampie finestre del cleristorio, le cui mura sono sostenute da massicci pilastri che si alternano ad archi a tutto sesto. Splendidi sono gli altari, decorati in pietra colorata o in muratura dipinta. Alle spalle del pregevole altare maggiore, dalla struttura molto simile alla Basilica di Pompei, si sviluppa l’abside, che ha un coro ligneo risalente al 1801 e il cui soffitto raffigura una colomba raggiante.

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