23 Novembre 2024

“In Basilicata non è stato approvato il PIAO (Piano Integrato di Attività e Organizzazione), è grave”. La denuncia UIL FPL

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da Ondanews.it

“L’amministrazione regionale ormai sembra incapace di uscire dal pantano e non vorremmo che le recenti criticità della politica aggravino ulteriormente la situazione”. E’ quanto afferma la UIL FPL Basilicata denunciando i ritardi dell’amministrazione nell’erogazione della produttività 2021.

“Ancora una volta si verifica l’inattendibilità delle promesse fatte e non mantenute – sottolinea -. E, mentre gli uffici sono sguarniti di personale, l’amministrazione ‘brilla’ per la mancata approvazione del PIAO (Piano Integrato di Attività e Organizzazione)“.

Il PIAO, introdotto con il D.L. n. 80 del 9 giugno 2021, “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia”, è uno strumento fondamentale per organizzare il lavoro negli uffici.

“L’amministrazione – spiega la UIL FPL Basilicata – avrebbe dovuto adottare il PIAO entro il 31 gennaio (ex art. 6 del D.L. n. 80/2021) e, in fase di prima applicazione, entro il 30 giugno 2022 (ex D.L. n. 36/2022). Ad oggi del PIAO non c’è neanche l’ombra, possibile che l’amministrazione non si doti di questo importante strumento di programmazione? Si evidenzia che il PIAO è l’elemento di programmazione che include in sè il piano delle performance e il piano triennale dei fabbisogni (fermo al 2021). Senza la sua approvazione restano fermi alcuni processi già posti in essere e previsti dall’amministrazione e oggetto di confronto con i sindacati, quali il completamento dell’orario a tempo pieno del personale recentemente stabilizzato o assunto negli ultimi anni e l’espletamento dei concorsi per il reclutamento di nuovo personale”.

La UIL FPL, nel ricordare che la mancata approvazione comporta delle sanzioni per l’amministrazione, denuncia l’insostenibilità di una situazione che rischia di “incancrenirsi e di far precipitare gli uffici in un immobilismo che compromette l’erogazione dei servizi alla comunità lucana, in un momento di grandi difficoltà e sollecita un immediato cambio di passo”.

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