Carburanti: Federpetroli, ingiustificata paura rincari, cartello è flop
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15 gen. (LaPresse) – “Per ora nessun panico da caro benzina trova giustificazione”. E’ il commento di Michele Marsiglia, Presidente FederPetroli Italia, a LaPresse, dopo il question-time alla Camera sul caro carburante. “Question-time alquanto debole, se così vogliamo definirlo – prosegue Marsiglia – Fra i temi toccati, il cartello ai distributori: che è fallimentare, come già FederPetroli Italia aveva portato all’attenzione del Presidente del Consiglio, mesi prima di varare il Decreto ed in fase ancora di valutazione. Anche il Consiglio di Stato ha annullato alcuni punti del Decreto e dell’esposizione dei prezzi definendolo ‘manifestamente irragionevole e sproporzionata”.
Marsiglia prosegue: “Il Ministro Urso già conosceva la situazione negativa per questo nuovo Decreto, visto le numerose comunicazioni e scontenti da parte della rete carburante italiana e le difficoltà da parte dei Gestori all’esposizione dei prezzi. Per quel che riguarda la protesta sui prezzi carburanti di queste ultime settimane da parte di alcuni, non ha fondamento, a eccezione di pochi distributori, dove il Ministero è già intervenuto per verificare possibili anomalie: non esiste preoccupazione e panico da aumento prezzi della benzina per ora. I prezzi sono rimasti adeguati anche in fasi critiche del prezzo del greggio, senza alcun rialzo negli ultimi mesi se non per piccoli centesimi in meno o in più. In merito ad accise ed Iva, ritorniamo su una vecchia questione di componente fiscale del prezzo; sappiamo che bisognerebbe intervenire in una politica finanziaria dello Stato, ma non penso sia possibile in questo momento”.
“Il caro bollette – aggiunge il Presidente di FederPetroli Italia – è un problema che l’industria energetica sta affrontando: serve una Strategia energetica italiana chiara e, nuove norme per lo sfruttamento delle fonti energetiche del Paese ed in particolare per i giacimenti di Gas. Senza questo, siamo e resteremo vittime della speculazione e dei prezzi internazionali a danno di aziende e famiglie italiane. La speculazione non è più quella del TTF di Amsterdam, ma quella che qualche forza politica sta facendo sull’energia italiana”, conclude Marsiglia.