5 Febbraio 2025

VALLO DELLA LUCANIA: “NON FULIGGINAR” DI GENNARO SCELZA

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VALLO DELLA LUCANIA NON FULIGGINAR POESIA INEDITA DI GENNARO SCELZA. LIRICA INTIMA, RISERVATA ALLA VITA DEL POETA

“NON FULIGGINAR” POESIA INEDITA DI GENNARO SCELZA. LIRICA INTIMA, RISERVATA ALLA VITA DEL POETA

di Michele D’Alessio

Con immenso piacere, in questi giorni, ho ricevuto una bellissima lirica inedita dal titolo “Non Fuligginar”, dell’eterogeneo poeta e scrittore Gennaro Scelza, cittadino di Angellara (ex Maestro di scuole elementare). Un poema in versi liberi, inedita, scritta in questi giorni freddi di gennaio. Ci sono momenti nella vita, o periodi di vita, di assoluto sconforto e tristezza, che si alternano a scintille di buon umore, piccole delusioni che lasciano spazio a nuove speranze, vuoti che sembrano incolmabili e che poi, a volte, ci indicano la strada per mete diverse che non avevamo neanche considerato. Quando siamo sommersi dalla tristezza, dalla malinconia e ci sembra di non riuscire a vedere la luce di un nuovo inizio, è difficile rendersi conto di quanto i periodi di scoraggiamento siano importanti per la nostra crescita. “Le poesie”, di Gennaro Scelza, sono un’arte poetica essenziale, ci mostra come la malinconia sia necessaria per apprezzare le piccole cose che fanno bene al cuore.

La poesia “Non Fuligginar”( non essere fumo, polvere) ne è un esempio, breve ma intensa di significato.

La poesia inizia cosi:
Quanto pesa la penna!
Che dolore nel cuore!
Quando ti sfugge quello che attendi
Non ritrovandolo più

Nella quartina di versi liberi, si delinea due momenti catartici, quello della malinconia che lacera il cuore e fa sentire estranei alla propria vita, e quello della liberazione, della riacquistata consapevolezza che cura ogni dolore.

Poi il poeta continua:
Sentimento, ragione,
Passione, virtù!
Bivio, tremendo bivio, per chi sente
L’impulso della carne,
Volendo lo splendore della luce

Ci troviamo ad un bivio tra varie emozioni, attratti dalla divina bellezza la «materialità», l’emotività, l’immaginario e l’esteticità che, sotto l’impulso attraente del mistero, a loro volta lo manifestano e lo espandono. L’immagine con cui il componimento conforta, infonde una speranza senza eguali, per le vibrazioni gioiose emanate dalla giovinezza


Poi l’autore prosegue:
Si, scelgo la luce!
In questo mono verso, a luce che risplende nelle tenebre, illuminando il cammino di coloro che cercano speranza e conforto. È la forza che sostiene nei momenti di debolezza, la pace che placa le tempeste emotive e l’amore che conquista ogni male.

Poi il poeta conclude:
Tu, che mi stai a fianco,
Non rendere oscura la vita;
Un peso sul viso, morte per sempre!

La lirica termina con la riflessione o meglio con un appello rivolto alla persona che gli è accanto per tutta la vita. Non puoi vedere la gloria della vita se non hai visto anche il suo lato oscuro. Ci sono individui che non hanno bisogno della notte; essi stessi irradiano l’oscurità. Come nella filosofia di Carl Jung, ogni essere umano possiede un lato oscuro, conosciuto come “ombra”. Questa ombra è costituita da tutti quei tratti, emozioni, desideri e pensieri che non accettiamo o non vogliamo riconoscere in noi stessi. Questi aspetti sono spesso repressi perché ritenuti socialmente inaccettabili o contrari all’immagine che vogliamo proiettare di noi stessi.

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