I “Senza Dimora”: l’indifferenza è il male peggiore
Editoriale: Francesco Sampogna
Viviamo in un mondo frenetico, ormai il passare del tempo, dei giorni e lo scorrere delle nostre vite non è più un motivo di riflessione.
Oggi, scrivo questo mio editoriale, prendendo spunto e facendo riferimento a quanto accaduto, lo scorso 13 ottobre, nella nostra splendida Salerno. Un giovane 35enne, colto da un malore muore annegato, all’altezza del Porticciolo Turistico di Salerno.
Enzo, questo era il suo nome, figura nota nel centro storico salernitano, conosciuto da tutti, tutti sapevano dei suoi problemi, tutti conoscevano il suo disagio, dai suoi concittadini alle istituzioni, ma nessuno si curava di lui, nemmeno le istituzioni.
Enzo, veniva deriso, insultato – a dire di qualcuno – anche picchiato, in ultimo sembra che era diventato anche un personaggio da schernire sul web, infatti, sembrerebbe che era stata creata una pagina su Instagram, “dedicata alle sue sfortune” – si legge da www.positanonotizie.it – con circa 6000 followers. Per fortuna, che almeno questo, in segno di rispetto dopo la sua morte è stata chiusa.
Dicevo, prendo spunto e riflessione, da questo fatto di cronaca, per parlare del mondo dell’indifferenza, dei “Senza Dimora”.
Da una statistica condotta a livello nazionale, in Italia muore una persona al giorno tra i “Senza Dimora” – 289 senza dimora morti dal 1° gennaio 2022.
A Settembre, abbiamo assistito all’ennesima campagna elettorale, dove i vari schieramenti, senza far riferimento a colori o ideologie, si sono sbizzarriti con i loro programmi elettorali, con le loro promesse “da marinaio”, ognuno si è riempito la bocca di slogan puramente politici, lavoro, crisi energetica, pace, giovani ecc., ma nessuno ha scritto o ha menzionato i “Senza Dimora”. Dobbiamo ringraziare le varie Associazioni, le Caritas, la CRI che con grossi sacrifici da parte sempre di pochi che non sono ubriacati dall’indifferenza, aiutano i “Senza Dimora”, ma chi deve legiferare, chi può fare qualcosa cosa fa? Dove è?
Una volta quando si parlava di problemi sociali, si faceva riferimento a questa o quella città, a questa o quella parte d’Italia. A questa o quella parte del Mondo.
Oggi non è più cosi, se si parla di “Senza Dimora”sono dovunque, al nord come al sud, a Milano come a Bari, e sono in aumento costante. I “Senza Dimora” aumentano quotidianamente, è una vera piaga che si espande non solo in Italia, ma anche all’estero.
Mentre all’estero, in alcune nazione europee – dove le cose funzionano – i servizi sociali e ma principalmente, le istituzioni pubbliche oltre alle private si fanno carico dei “Senza Dimora”. Ci sono nazioni europee dove la povertà e l’indigenza non esistono, dove lo Stato si fa carico e onere della salguardia del “Senza Dimora”, ancor prima che diventi un senza dimora.
La verità è che dei “Senza Dimora” in Italia, non frega a nessuno, o quasi a nessuno, oggi nemmeno più nelle campagne elettorali, quando in passato invece era proprio il momento in cui il politico di turno si mostrava interessato ai casi umani e sociali, facendone la migliore immagine di propaganda elettorale, che ci ha portati oggi ad una grave disaffezione verso la Politica, quella con la “P” maiuscolo.
Oggi, si vive di pregiudizi su tutto e tutti, ma i “Senza Dimora”, vivono nella indifferenza totale della società civile, vengono schifati, puzzano, non si lavano, ecc. I “Senza Dimora” in quasi tutte le regioni italiane non hanno neanche diritto al medico di base.
Dall’inizio dell’anno sono morte 289 persone senza dimora.
E’ infatti così facile far morire qualcuno: è sufficiente smettere di occuparsi di lui. Muoiono sui marciapiedi, sotto i ponti, lungo le strade tra l’INDIFFERENZA, di tutti.
Dall’inizio dell’anno sono morte 289 persone senza dimora. E non importa a nessuno.
Grazie ai nostri Pregiudizi, alle nostre Paure e alla nostra totale Indifferenza: i “Senza Dimora” muoiono ogni giorno.
“I pregiudizi sui senza dimora sono tanti: non si lavano, puzzano, sono maleducati, non capiscono, non programmano, non rispettano gli orari, sono inaffidabili, fanno paura, pisciano dove capita, mangiano male, mangiano tanto, mangiano poco, lasciano le loro cose a terra, sono amici dei topi e come loro si contendono le croste e gli avanzi delle tavole e delle coscienze dei ricchi. E il brutto è che almeno metà di questi pregiudizi non sono pregiudizi, sono veri.
I senza dimora non vogliono parlare con nessuno, e quando parlano con qualcuno non lo mollano più. I senza dimora hanno gli occhi costantemente assonnati, il passo non è mai certo, la barba è sfatta e hanno i peli che escono dal naso, anche le donne.”
La Verità? i “Senza Dimora”: NON VOTANO
I senza dimora non li vuole nessuno perché tutti li giudicano dalla superficie, dalla scenografia, dall’aspetto, dall’unica cosa che non dovrebbe contare niente.
Cosa dire a conclusione di questa mia riflessione, constatazione come volete voi definirla, a qualcuno potrà sembrare anche inutile: io concludo dicendo anzi scrivendo: l‘indifferenza è il male peggiore: UCCIDE nel silenzio della folla.
Come concludere questo mio attimo di riflessione con un augurio, che a molti di certo non piacerà, rivolto ad ognuno di noi, che ha fatto dell’indifferenza il proprio stile di vita, e ai signori Politici eletti in questa XIX legislatura e a quanti amministrano la cosa pubblica di “inciampare” in un “Senza Dimora”, sui marciapiedi, nelle stazioni ferroviarie o della metropolitana, e che nell’inciampare possa svegliarsi dal sonno dell’indifferenza e aprire gli occhi e capire svegliandosi che dall’inizio dell’anno in Italia sono morte 289 persone senza dimora.E non è importato a nessuno fino ad oggi!
La Verità: tanto i “Senza Dimora”: NON VOTANO.