Bologna, liceo vieta i cellulari a studenti e prof: “Così i ragazzi sono tornati a parlarsi”
di Sampogna Francesco
Elena Ugolini, preside del liceo Malpighi di Bologna, ha vietato l’uso dei cellulari a scuola a studenti e insegnanti, dalle 8 del mattino fino alla fine delle lezioni. “I ragazzi sono tornati a parlarsi e guardarsi in faccia, e così hanno fatto anche gli insegnanti”. Da tutta Italia le arrivano chiamate per complimentarsi e chiederle conto di una decisione tanto semplice quanto rivoluzionaria: vietare a studentesse, studenti e insegnanti della “sua” scuola l’utilizzo del cellulare dal suono della prima campanella – alle 8 del mattino – fino all’uscita. Niente Whatsapp, Tik Tok, Facebook, Instagram e Tinder per 5 ore al giorno, niente notifiche, chat, messaggi e telefonate neppure durante i cambi d’ora o l’intervallo.
Cellulari chiusi in un cassetto dalle 8 alle 13
Ma come è nata questa decisione della preside Ugolini? “In realtà già dal 2007 il regolamento di tutte le scuole italiane prevede che non si possano utilizzare i cellulari in classe, se non per motivi didattici”. Quello che accadeva era però ben altro, e sovente sia gli alunni che i professori sbirciavano lo schermo dello smartphone, dirottando per qualche istante l’attenzione dalla lezione alle chat. Per questo la dirigente scolastica ha preso una decisione drastica: “I ragazzi devono lasciare il loro telefono in un cassetto non appena arrivano in classe, gli insegnanti invece devono lasciarlo in sala professori. Possono tutti ritiralo alla fine della mattina, senza eccezioni, se non per gravi motivi”.