Punto Nascita dell’ospedale di Sapri: ”Situazione complicata, intervenga la politica”
Grido di allarme lanciato dalla dottoressa Perazzo:”Situazione complicata, intervenga la politica”
La dottoressa Vincenza Perazzo, dall’agosto del 2016 dirige il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Sapri, che il prossimo 31 dicembre rischia la chiusura, vista la scadenza della deroga ed il mancato raggiungimento della quota annua di 400 parti prevista per il Punto Nascita dal Decreto Balduzzi. A differenza di ciò che accadde 4 anni orsono, questa volta non c’è mobilitazione da parte di nessuno, gli unici a farsi sentire sono i Ragazzi del Forum dei Giovani di Vibonati che hanno intrapreso una serie di iniziative cercando di coinvolgere la Politica a tutela del nostro territorio.
La Dottoressa Perazzo, alla domanda posta dal Giornalista Vito Sansone – fonte web – www.ondanews.it
C’è davvero il rischio che il Punto Nascita dell’ospedale di Sapri chiuda per sempre?
La situazione è estremamente difficile, ma la nostra speranza è quella di restare ancora in deroga, visto che il nostro territorio presenta delle problematiche per quanto riguarda lo spostamento delle pazienti per raggiungere un altro Punto Nascita, quello di Vallo della Lucania il quale a sua volta è in deroga assieme al Curto di Polla. Del resto, tutti e tre sono sulla stessa barca. A Sapri finora abbiamo superato i 200 parti, anche se non le so fornire un numero preciso.
Cosa farete per scongiurare l’eventuale chiusura?
Questa è una domanda da fare alla politica ed alla Regione in primis. Il bacino di utenza è piccolo. Grandi numeri non se ne possono fare. Bisogna tener conto di tanti altri fattori, ad esempio i giovani che, trovando lavoro altrove, mettono famiglia fuori dal Golfo. Il nostro territorio non offre lavoro alle giovani coppie. Finora non è stato fatto alcunché e non so se ci sia un reale interesse da parte della politica nel voler mantenere attivo il Punto Nascita di Sapri. Noi continueremo a lavorare finché potremo, ma operiamo in una situazione di estrema difficoltà: siamo in tutto 4 medici e facciamo i turni h 24; siamo decisamente sotto organico, anche come infermieri. E mantenere un Punto Nascita richiede anche uno sforzo di organico. In tutto l’ospedale dell’Immacolata mancano medici ed infermieri. La Regione ed il Governo debbono decidere subito cosa vogliono fare, anche perché i trasporti verso l’ospedale di Vallo, il cui Punto Nascita potrebbe essere mantenuto in quanto Dea di I livello, comportano anche un rischio ostetrico per le pazienti.
Cosa accadrà dal 1° gennaio 2023?
Resteremo aperti. Il punto è capire per quanto, poiché anche la chiusura di un Punto Nascita richiede dei tempi. Mettiamo avanti quello che è possibile per noi fare, forse pure l’impossibile, però se non arrivano a soluzione i nodi che ci sono, non penso che l’ospedale possa avere lunga vita. Se quest’ultimo è stato considerato 4 anni fa un’isola non è che ora l’isola sia attaccata alla terraferma. E sarebbe un vero peccato perdere un reparto che per tanti anni ha rappresentato un’eccellenza ed un punto di riferimento per le famiglie del Golfo di Policastro e del Basso Cilento.