Il “presepe della discordia” – Vibonati: ci ricorda tanto “Don Camillo e Peppone”
di Francesco Sampogna
il Vibonati anno 2022, e con precisione 17 dicembre,“inaurazione del Presepe da Guinnes”e 19 dicembre, udienza presso il Tribunale di Lagonegro“ il parroco chiede al Tribunale il sequestro del Presepe”.
Oggi 17 dicembre, alle ore 16,00 viene inaugurata, nel Monastero di San Francesco da Paola, la mostra permanente voluta fortemente dall’imprenditore Carmine Cardinale in collaborazione con il Comune guidato da Manuel Borrelli.
Una mostra di un presepe imponente che ha trovato sul suo percorso il veto del parroco del paese, don Martino Romano, sembra rivivere la storia di “Don Camillo e Peppone”. Il Parroco, non crede che il Monastero di San Francesco di Paola, sia il luogo adatto per una mostra del genere.
I fatti: il motivo è presto detto: il parroco ritiene – anche in base ad alcuni ricorsi presentati al Tribunale civile di Lagonegro – che il monastero sia di proprietà della Chiesa e che la Magistratura non pronunciandosi ancora su tale ricorso lascerebbe la questione, ancora nel limbo e sospesa. Secondo Don Martino fino a quando non ci sarà pronuncia ufficiale, il Monastero non è “utilizzabile” per cose comunali. “Non è il presepe il problema – ha riferito il don – ma il luogo. È un luogo sotto indagine e quindi con questo principio il presepe, che è sempre una bellissima notizia, potrebbe aver caratteristiche poco cristiane”. Per questo motivo e perché l’installazione avrebbe alterato la storia dello stabile il prete avrebbe richiesto il sequestro dello stabile. Uno stabile di cui ad oggi non si conosce la direttaproprietà ma che è stato usato dal Comune dal lontano 1917. Si è scatenata una vera e propria bufera, tra Comune e Parrocchia,che da Vibonati, presepe naturale del Golfo di Policastro,arriva anche Teggiano – non dimentichiamo che lo stesso imprenditore Cardinale è originario di Teggiano – con il vescovo monsignor Antonio de Luca che deve fare da mediatore. A questo punto al di là della questione legale sulla proprietà dell’immobile, che da anni, a memoria di popolo, è stata più volte utilizzata oltre che ad ospitare suore e ultimamente un centro di accoglienza, dicevamo la struttura ha ospitato uffici comunali, oltre che asilo, sala convegni e teatro per le associazioni locali. Non dimentichiamo che lo stesso monastero qualche anno fa fu al centro di una discussione tra comune, una parte di cittadini/parrocchiani e le consorelle che lo occupavano – che a quanto pare ne avevano creato una sorte di ostello/casa vacanza ospitando turisti o pellegrini?
Tornando alla vicenda attuale, navigando sui social, ci si imbatte in una serie di post “pro e contro l’utilizzo del Monastero” a sede museale per il presepe del Cardinale.
Da Facebook:
“Ma dove erano tutti i Salvatori della Patria quando lo “stabile della discordia” è stato depauperato di tutto ciò che di bello aveva? …”
“la distruzione è cominciata dagli anni ’50 con il primo restauro che distrusse gli affreschi il chiostro …”
“sono contento per l’iniziativa, che poi c’è da discutere a chi appartiene il monastero questo è un altro discorso, Vibonati a bisogno di attirare turismo ed ogni iniziativa”
si legge ancora
“Il Comune di Vibonati, dopo aver umiliato il Parroco concedendogli in comodato d’uso la Chiesa del Monastero, … …, ha pensato bene di sostituirsi alla Chiesa e alla Parrocchia per “concedere” ad un imprenditore privato …”
“In merito all’evento “presepe” che sarà inaugurato il 17 dicembre, siamo contenti che un imprenditore venga ad investire nel nostro Comune, che abbia scelto Vibonati come location e che tale evento potrebbe portare turisti nel nostro paese, ma ahi noi, dobbiamo prendere atto che i nostri ineffabili amministratori lo abbiano messo nelle condizioni di subire un grave danno dal punto di vista economico qualora il convento venisse sequestrato. Noi non mettiamo in dubbio la bontà dell’idea, il fine turistico che (sulla carta) si pone, bensì la solita metodologia dettata dalla furbizia, dalla superficialità e dalla presunzione di essere infallibili; …”.
Questi i fatti e le opinioni di alcuni cittadini che ci devono portare a considerazioni e riflessioni personali per arrivare ad una nostra idea sulla origine e sui motivi della querelle: “Comune” “Parrocchia”, “Sindaco” “Parroco” o forse meglio dire “Don Camillo e Peppone”?
Per ora però la sentenza non è arrivata da parte del Tribunale civile di Lagonegro e la mostra verrà aperta regolarmente sabato pomeriggio. Lo sfatto del presepe è scongiurato. Per il momento Vibonati, apre al pubblico il mega museo sulla storia di Cristo. Inaugurazione oggi sabato ore 16,00 ed apertura da domenica per le visite, ingressi dalle 10 alle 20.
Per ora…
Tra unsindaco, un prete, un vescovo e un “cardinale”, chi la spunterà?
Aspettando la sentenza del tribunale, non ci resta che fare gli auguri ai nostri lettori e una buona e serena visita del museo della storia di Cristo.