23 Novembre 2024

TUTTA LA LINEA TIRRENICA DA BATTIPAGLIA A PAOLA, CON OLTRE 3 MILIONI DI PRESENZE, DECLASSATA AI SOLI TRENI REGIONALI

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TUTTA LA LINEA TIRRENICA DA BATTIPAGLIA A PAOLA, CON OLTRE 3 MILIONI DI PRESENZE, DECLASSATA AI SOLI TRENI REGIONALI CON IL NUOVO TRACCIATO NON AVREMO PIU’ I TRENI A LUNGA PERCORRENZA NORD – SUD – NORD. ADERITE ALLA MOBILITAZIONE CHE I COMITATI DEI TERRITORI STANNO ORGANIZZANDO.
ADESSO LO SAPETE TUTTI!

da Facebook: “Sapri una baia da conoscere e dintorni” di Vito Caiafa

In uno stato democratico, il governo deve dare risposte chiare, immediate e inequivocabili, sul perché insiste su scelte ritenute sbagliate da tanti professori, economisti e esperti del settore.

Parlo del nuovo tracciato ferroviario interno di alta velocità Salerno Reggio Calabria, imposto da RFI.

Questo nuovo tracciato interno è stato imposto da RFI, nonostante che, per la linea storica tirrenica, ci fosse già un progetto di ammodernamento, molto meno costoso, già approvato.

Su questa insensata iniziativa, in molti da 2 anni ci chiediamo perché? Ma i perché sono tanti e tutti rimasti senza risposta.

Sulle grandi opere, è obbligo fare un dibattito pubblico nei comuni interessati, ma dove questo è avvenuto è stata solo una farsa, una presa in giro, che ha ulteriormente irritato i cittadini.

Il nuovo tracciato irrompe nelle case della gente, separa quartieri cittadini, divide terreni agricoli, attraversa parchi, riserve naturali e sventra montagne, tutto con arroganza, a spregio dei vincoli, e senza chiedere neanche permesso: e lo hanno fatto con omissioni, imbrogli e senza alcun controllo.

Mentre la linea storica, con un progetto di ammodernamento già approvato, viene (così scrive RFI nelle carte) declassata al solo traffico regionale: creando un gravissimo danno alla mobilità nord – sud – nord a lunga percorrenza per tutta la costa tirrenica, e questo è demenziale.

Un tratto di linea che va da Agropoli a Paola, con oltre 3 milioni di presenze, dove già operano frecce e Italo, declassata a rete regionale, senza valutare i costi – benefici e i lunghissimi tempi di costruzione della nuova rete.

Il piano nazionale di ripresa e resilienza, è stato pensato per includere i territori e potenziarli nei servizi, non per isolarli, come succederebbe con il declassamento della linea tirrenica.

I sindaci, gli imprenditori e i cittadini tutti, della linea storica tirrenica, devono mobilitarsi e chiedere al governo di rivedere questa scellerata scelta e lo devono fare subito.

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