Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

12 Aprile 2025

storie dal web

Lavoro tanto perché i soldi mi servono per darli a chi ha bisogno“. Accursio Miraglia, siciliano di Sciacca, mette su un’industria di pesce salato. Poi una rappresentanza di ferro e metalli, una gioielleria, è amministratore del teatro cittadino e infine presidente dell’ospedale. Ogni sera, si occupa di insegnare a leggere e scrivere ai braccianti, agli analfabeti. Distribuisce gran parte dei guadagni agli orfani e ai poveri. Cattolico tenacemente impegnato nel sociale, comunista, dapprima imprenditore e poi artefice della prima Camera del Lavoro, crede in una Sicilia onesta e solidale, dalla parte di chi ha bisogno. Nel mirino della mafia e di interessi occulti, sa di rischiare la vita.

Alla moglie, preoccupata, risponde: “Lo so che ho figli, ma devo pensare anche a tante altre persone che hanno bisogno di me“.

Dice, anche: “Meglio morire in piedi, che vivere in ginocchio”.

Viene ucciso a colpi di pistola una sera fuori l’uscio di casa. La sua vicenda ispira Sciascia ne “Il giorno della civetta”.

È il 4 gennaio, nel 1947.

Un giorno remoto, lontano. Eppure a Sciacca ancora oggi, quando fai il nome di Miraglia, i vecchi contadini piangono per lui.

Anche quest’anno ricordo questa grande figura della nostra storia con le parole di un altro grande uomo purtroppo scomparso, David Sassoli.

A tutti e due, vada il nostro ricordo.

(Leonardo Cecchi)

P.S. Il riferimento a Sassoli è giusto e sacrosanto perché se oggi conosciamo la storia di Miraglia, è grazie a Sassoli, UNICO politico ad averne parlato. Quello che avete appena letto è stato scritto da lui. Purtroppo è rimasto l’unico politico a parlarne.

Un “grazie” a L.Cecchi che ce lo ha rammentato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *