21 Novembre 2024

Rubrica: “Alimentazione e Benessere” a cura della Dott.ssa Michela Caporrino

L’ipercolesterolemia (cioè un livello di colesterolo nel sangue oltre i 240 mg/dl) è una condizione che negli ultimi 10 anni è risultata particolarmente in crescita in entrambi i sessi: interessa il 38% degli italiani contro il 24% del 1998-2002. Il ruolo più importante nel controllo dei livelli di colesterolo spetta alla dieta: cibi di origine vegetali e pochi grassi sono la migliore prevenzione ma non va dimenticato neppure l’importanza di un corretto stile di vita e una regolare attività fisica.

COS’È IL COLESTEROLO

Il colesterolo è un grasso – in gran parte prodotto dall’organismo e in minima parte introdotto con la dieta – fondamentale per assolvere diverse funzioni nell’organismo. Esso è coinvolto nel processo di digestione, grazie alla formazione della bile; partecipa alla produzione di vitamina D, utile per la salute delle ossa; favorisce la costruzione della parete delle cellule, in particolare del sistema nervoso; è il precursore di ormoni come il testosterone e gli estrogeni. Il colesterolo, viene trasportato nel sangue per mezzo di specifiche lipoproteine che si differenziano in base a dimensione e densità: distinguiamo dunque il colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (LDL), cosiddetto “cattivo” poiché si può depositare nelle pareti delle arterie. Ciò contribuisce enormemente alla genesi dell’aterosclerosi – il restringimento dei vasi -, una condizione spesso associata allo sviluppo di malattie cardiovascolari (infarto, ictus cerebrale); il colesterolo HDL, quello legato alle lipoproteine ad alta densità è definito “buono”perchè non provoca alcun danno alle arterie ma, anzi, rimuovendo il colesterolo dalle pareti dei vasi per trasportarlo al fegato è garanzia di protezione se presente in buona quantità.

L’aumento dei livelli plasmatici di colesterolo non è prerogativa solo dell’adulto ma può verificarsi, soprattutto per motivi genetici, anche nel bambino (la cosiddetta ipercolesterolemia familiare, che conta un caso ogni 500 abitanti). Il colesterolo viene prodotto per circa l’80% dal nostro organismo e la quota rimanente viene assorbita dal cibo di origine animale che consumiamo. Se tutto funziona correttamente, più assumiamo colesterolo e meno ne produciamo e viceversa, per mantenere il giusto equilibrio di questa molecola nel nostro corpo. Tuttavia può capitare che questo equilibrio venga interrotto e si abbia ipercolesterolemia e le cause possono essere molteplici: legate alla genetica, alla dieta (troppe calorie, troppi grassi saturi o trans, troppi zuccheri semplici), a particolari malattie come il diabete, o a problemi endocrini (tiroide), al fumo o ad una scarsa attività fisica. Un’influenza importante nel controllo dei livelli di colesterolo plasmatico è svolto dall’alimentazione: infatti la correzione dello stile alimentare, nelle forme lievi, può rappresentare la sola terapia, ma anche in associazione con una terapia farmacologica, una alimentazione adeguata può potenziare l’efficacia dei farmaci ipocolesterolemizzanti e permettere di ridurre la posologia e gli eventuali effetti collaterali.

Dieta

Quanto incide la Dieta sulla Colesterolemia?

I valori ematici di colesterolo sono influenzati soltanto per il 10-20% dall’alimentazione. Il nostro corpo possiede infatti un efficace meccanismo di sintesi epatica di colesterolo, che gli consente di far fronte alle esigenze metaboliche senza contare troppo sulla quota assunta con la dieta. Per questa ragione, molto spesso una dieta sana ed equilibrata si rivela insufficiente per riportare i livelli di colesterolo ai valori desiderati. La terapia alimentare contro l’ipercolesterolemia può garantire una riduzione del colesterolo plasmatico totale nell’ordine del 10-15% . D’altro canto non bisogna dimenticare che, oltre alla quantità globale di colesterolo, ciò che aumenta l’effetto aterogeno è la sua eccessiva ripartizione nelle lipoproteine LDL a scapito della quota HDL (aumento del colesterolo cattivo a scapito di quello buono).

Ruolo della Dieta nel trattamento dell’ipercolesterolemia

Nonostante l’efficacia spesso limitata, l’intervento dietetico e la terapia motoria devono sempre essere adottati come prima misura per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Solo se la dieta e le modifiche positive dello stile di vita non hanno successo, il medico potrà eventualmente prescrivere medicinali specifici per abbassare il colesterolo. Anche per chi segue una terapia farmacologica, una dieta corretta rimane comunque fondamentale per ridurre al minimo la dose di farmaci necessaria e il conseguente rischio di effetti collaterali.

Quale colesterolo abbassare?

Quando si parla di dieta per il colesterolo è importante capire innanzitutto quali siano i reali obiettivi di una simile strategia alimentare. A tal proposito, ricordiamo che il colesterolo è un grasso importantissimo per l’organismo e proprio in virtù di questo suo ruolo metabolico di primo piano sarebbe impossibile farne a meno. Per distribuirsi ai vari tessuti, il colesterolo, così come molti altri grassi, circola nel sangue legato a diversi trasportatori con caratteristiche differenti, chiamati lipoproteine. Le lipoproteine più importanti per il metabolismo del colesterolo e il rischio aterosclerotico sono:

  • LDL (“low density lipoproteins”, lipoproteine a bassa densità): anche note come colesterolo cattivo, sono incaricate di portare il colesterolo verso i tessuti periferici.
  • HDL (dall’inglese “high density lipoproteins”, lipoproteine ad alta densità): vengono chiamate colesterolo buono e sono deputate al trasporto inverso del colesterolo al fegato.
  • Le lipoproteine LDL hanno un forte potere aterogeno, perché tendono a depositare il colesterolo sulle pareti interne delle arterie formando a lungo andare delle placche che ostacolano in maniera più o meno importante il flusso sanguigno. L’effetto negativo delle LDL è controbilanciato dalle HDL che, nel ruolo di “veri e propri spazzini”, ripuliscono le arterie impedendo che si formino tali depositi. In definitiva, la dieta per il colesterolo non è finalizzata semplicemente a ridurre il colesterolo totale ma anche a migliorare il rapporto tra colesterolo buono HDL e colesterolo cattivo LDL.

Principi fondamentali

A titolo indicativo, i principi fondamentali di una dieta per combattere il colesterolo alto sono:

  • Basso contenuto di grassi saturi, idrogenati e in conformazione trans (che devono fornire non più del 7% delle calorie quotidiane);
  • Basso contenuto di colesterolo (<200 mg/die);
  • Alto contenuto di nutrienti con effetto positivo sul colesterolo:
  • Acidi grassi benefici:
  • Polinsaturi essenziali e semiessenziali;
  • Omega 6;
  • Omega 3 (non hanno un effetto rilevante sul colesterolo, ma abbassano il rischio cardiovascolare);
  • Monoinsaturi omega 9 (acido oleico);
  • Fitosteroli e lecitine;
  • Antiossidanti.

Farmaci e integratori

I farmaci più frequentemente utilizzati contro l’ipercolesterolemia sono le statine. Tra gli integratori, invece, sono disponibili molti prodotti con efficacia differente:

  • Lecitine vegetali;
  • Acidi grassi essenziali;
  • Fitosteroli;
  • Antiossidanti: vitaminici, polifenolici e minerali;
  • Fitocomplessi, generalmente composti da più molecole di quelle menzionate (fitosteroli, vitamine ecc.).

Cosa Mangiare

Alimenti e metodi di cottura consigliati

ALIMENTI CONSIGLIATI

Metodi di cottura consigliati

Sono finalizzati a conservare il patrimonio nutrizionale degli alimenti, in particolare le molecole potenzialmente termolabili che possono favorire il metabolismo del colesterolo (acidi grassi essenziali, vitamine ecc). Tra i metodi di cottura consigliati rientrano:

  • Bollitura o affogatura;
  • A vapore;
  • Vasocottura;
  • Sottovuoto;
  • In padella, senza eccedere con la fiamma;
  • In forno, senza eccedere con il calore;
  • Saltuariamente, alla griglia senza produrre residui della combustione.

ALIMENTI SCONSIGLIATI

Alimenti e metodi di cottura sconsigliati

Metodi di cottura sconsigliati

  • Frittura;
  • Stufatura;
  • Brasatura;
  • In padella, con fiamma eccessiva;
  • In forno, con calore eccessivo;
  • Alla griglia producendo residui della combustione.

STILE DI VITA

L’alimentazione, da sola, però non sempre è sufficiente. Essa deve essere supportata e completata con uno stile di vita sano. Gli esperti raccomandano infatti di :

  • Non fumare, poiché il fumo abbassa i livelli di colesterolo ‘buono’ (oltre che a danneggiare le arterie).
  • Praticare attività fisica che aumenta il colesterolo ‘buono’ a scapito di quello ‘cattivo’. La scelta va sempre effettuata nell’ambito di sport aerobici, quali ciclismo, ginnastica aerobica, ballo, nuoto, calcio, basket, pallavolo, cammino a passo veloce (4-5 km/ora)
  • Eliminare i chili e soprattutto il girovita in eccesso, arrivando a valori inferiori a 80 cm per la donna e a 94 cm per gli uomini. A valori superiori a 88 per le donne e 102 per gli uomini è associato un rischio cardiovascolare elevato
  • Controllare con l’aiuto del medico eventuali patologie coesistenti, in particolare ipertensione arteriosa e diabete mellito.

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