“Quarto Savona Quindici” per scuotere le coscienze
di Francesco Sampogna
La teca contenente i resti della Fiato Croma della scorta di Falcone è rimasta fino ad oggi, 31 gennaio, davanti al tribunale di Crotone. Tina Montinaro, presidente dell’Associazione “Quarto Savona Quindici” ha esortato i giovani crotonesi a non abbassate la testa contro la mafia, sono loro che devono andarsene via non voi. “Quella bomba a Capaci è entrata in casa mia, ma io ho voluto dimostrare ai mafiosi che non ci hanno fatto niente e tutti a trent’anni di distanza si ricordano di Antonio, Vito e Rocco, Giovanni e Francesca mentre di loro sanno solo che sono bestie e animali che fanno del male”. Tina Montinaro, moglie del caposcorta di Falcone deceduto nella strage di Capaci, si è rivolta a centinaia di studenti presenti nel piazzale del Tribunale di Crotone.
L’arrivo della teca con il relitto dell’auto, divenuta simbolo della lotta alla criminalità, organizzato dall’associazione “E’ solidarietà” di Crotone nell’ambito di un progetto che porterà nei prossimi giorni magistrati e vertici delle forze dell’ordine a confrontarsi con gli studenti. Il presidente dell’associazione che porta il nome in codice dell’auto, ha spiegato che la teca serve a “scuotere le coscienze dei giovani che nel 1992 non erano neppure nati”. “Voi dovete essere migliori di noi – ha proseguito – perché noi ci siamo girati da altra parte per tanti motivi. Voi dovete tenere lontano i mafiosi. Non dovete permettere a nessuno di farvi abbassare la testa perché loro si mangiano il vostro territorio. Sono loro che devono andare via da Crotone, non voi”.
Il Questore di Crotone, Marco Giambra, ha lanciato un appello: “Per la legalità i buoni propositi non bastano. Auspico che questa giornata sia un punto di partenza per una svolta del territorio. Si deve abbandonare l’atteggiamento di apatia, indifferenza e rassegnazione e, come avvenuto in Sicilia, chi subisce dalla criminalità organizzata deve ribellarsi collaborando con le forze dell’ordine”. Invito ribadito dal procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia: “Questo non è posto per farsi i selfie. Questa è la testimonianza che quando i buoni si voltano da altra parte i pochi che fanno il loro dovere finiscono così. E non deve accadere più”.
Maurizio Principe, presidente di E’ solidarietà, soddisfatto della manifestazione e della partecipazione ha dichiarato: “è stata una bella risposta di Crotone che dice no a qualsiasi tipo di violenza. Una grande dimostrazione da parte dei ragazzi di tutta la provincia che hanno voluto simbolicamente abbracciare Tina Montinaro, le forze dell’ordine e della magistratura. Crotone c’è è il messaggio che è passato”.